Catania

Domenica 24 Novembre 2024

Cnr di Catania, dalla Regione 19 milioni per il Polo micro-elettronico

Finanziato con 19 milioni di euro dal governo Musumeci il progetto di potenziamento dell’infrastruttura di ricerca "Beyond-Nano" del Consiglio nazionale delle Ricerche nel polo microelettronico di Catania. Il contributo individuato dal dipartimento regionale delle Attività produttive andrà a gravare sui fondi ricerca del Po-Fesr 2014/2020 per la creazione e lo sviluppo del sito di eccellenza scientifico-tecnologica nell’Etna Valley. Si tratta della terza infrastruttura siciliana di ricerca di carattere strategico nazionale, insieme al laboratorio Idmar dell’Istituto nazionale di fisica nucleare e ai laboratori di ricerca e servizi diagnostici e terapeutici dell’Ismett. "Attraverso questi interventi - spiega Massimo Inguscio, presidente del Cnr - l’infrastruttura di ricerca Beyond-Nano sarà dotata di strumentazioni avanzate. Le attività saranno concepite in modo da creare un 'continuum' fra la scienza dei materiali e la tecnologia dei dispositivi per ridurre i tempi di trasferimento dalla ricerca alle applicazioni di mercato. L’obiettivo del Cnr è mettere le realtà industriali operanti nel territorio regionale nelle condizioni di affrontare con successo le sfide all’interno di mercati dove la competizione si gioca sull'avanzamento della conoscenza scientifica e sulla capacità di innovazione". L'intervento finanziario della Regione Siciliana - che si aggiunge a quello del ministero dell’Università e della ricerca che nel 2020 ha stanziato 15 milioni di euro e all’investimento di 6 milioni da parte del Cnr - consentirà di acquisire la strumentazione scientifica e di completare l’opera per implementare le due nuove apparecchiature: una per la ricerca sui nuovi materiali e processi per la microelettronica e l’altra per lo sviluppo di soluzioni avanzate per il fotovoltaico. "Il progetto del Cnr ha un doppio valore strategico per la Sicilia - dice l’assessore regionale alle Attività produttive, Mimmo Turano - non solo consente di fare un passo avanti sulla competitività del comparto industriale nazionale interessato alla microelettronica, all’aerospazio o all’energia, ma ha anche importanti ricadute economiche e sociali sul territorio del polo microelettronico siciliano che ci permetterà, grazie anche alla collaborazione con le università, di fare in modo che tanti nostri giovani laureati rimangano in Sicilia a impiegare energie e competenze".

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