Il consiglio comunale di Catania, con 22 voti favorevoli su altrettanti consiglieri presenti in aula al momento della votazione, ha deliberato l’approvazione del Rendiconto finanziario del 2019. Il documento contabile è indispensabile per il percorso di risanamento economico dopo la dichiarazione del dissesto decretato dalla Corte dei Conti il 4 maggio 2018 e deliberato dal consiglio comunale il successivo13 dicembre. Il provvedimento contabile è stato illustrato ai consiglieri dal vicesindaco e assessore alle finanze Roberto Bonaccorsi che ha specificato in dettaglio come «fotografi nitidamente la rigorosa azione di risanamento avviata, anche nei mesi precedenti al 2019, con un’incisiva razionalizzazione delle spese e di funzionamento degli apparati burocratici e delle aziende del perimetro pubblico riconducibili al Comune di Catania». Bonaccorsi ha sottolineato come «nonostante la fragilissima condizione economica che abbiamo trovato all’insediamento del sindaco Pogliese, della giunta e del consiglio comunale, il rendiconto 2019 certifica il rigore del lavoro svolto con sobrietà e senza le luci della ribalta, riuscendo a trovare un delicato equilibrio, senza licenziare alcun lavoratore e facendo salvi i diritti acquisiti». «I servizi essenziali ai cittadini - ha sottolineato - sono stati tutti garantiti, grazie a una rimodulazione totale dei sistemi di attribuzione delle spese che abbiamo rivisto in ogni singola voce, eliminando le inefficienze e attingendo a nuove fonti di finanziamento, così da sgravare il bilancio comunale dai costi superflui». Il sindaco Salvo Pogliese in una nota ha espresso «grande soddisfazione per questo atto di responsabilità del consiglio comunale che ha deliberato il documento di consuntivo del 2019, coerentemente a quelli varati nei mesi scorsi, per lasciarci finalmente alle spalle gli squilibri di bilancio che abbiamo trovato al nostro insediamento». «Insieme - ha aggiunto - bisogna riportare definitivamente il Comune di Catania nella salda prospettiva di essere un player credibile per promuovere lo sviluppo e l’occupazione del territorio etneo in un momento nevralgico per l’Italia e l’Europa in cui Catania deve presentarsi con le carte in regola per competere proficuamente nell’interesse dei cittadini dell’area metropolitana etnea».