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Terremoto all'interno del movimento politico Articolo 4

CATANIA. «In settimana, un chiarimento all’interno di Articolo 4 dovrà esserci. Per forza!». Raffaele «Pippo» Nicotra parla. E sembra farlo anche per conto dei colleghi etnei Valeria Sudano e Luca Sammartino che, invece, preferiscono far squillare a vuoto il telefonino e tacere: «Questo movimento - afferma il deputato regionale, ex sindaco di Aci Catena - proprio per il modo in cui è nato, per statuto, è la formazione politica di Sammartino, Nicotra, Ruggirello, Sudano… Se Lino Leanza preferisce contrattare le cose da solo, come ha fatto adesso nel rimpasto regionale, evidentemente si è messo fuori da sé». «Noi non ci sentiamo rappresentati nel governo Crocetta e, poi, è anche tempo di smetterla con questi assessori che rispondono a un singolo deputato perché questa è una logica vecchia», esclama Pippo Nicotra.

Articolo 4, insomma, rischia di implodere proprio «in patria», cioè in quella Catania dov’era nato. Da Palermo a Palazzo degli Elefanti, peraltro, il passo è breve. Anche nella giunta Bianco, infatti, i due «Articolisti» sono espressione delle diverse - e ora contrapposte - anime del movimento nato dalla scissione in Mpa: Angela Mazzola è «in quota» a Sammartino, Salvo Di Salvo a Leanza.
Anche l’assessore comunale all’Urbanistica è, quindi, «fuori» da Articolo 4? Nicotra rinvia ogni decisione definitiva al prossimo vertice di partito: «Su Di Salvo, si vedrà. Ribadisco che da qui a qualche giorno un chiarimento dovrà esserci, poi discuteremo con il sindaco Enzo Bianco».

 

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