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Veleni e sospetti sul consiglio comunale di Catania, arriva il chiarimento dall'Ars

Faccia a faccia tra Nello Musumeci e Antonio Malafarina sulle frasi del presidente in merito al sostegno della criminalità a 3 o 4 eletti di Palazzo degli Elefanti

CATANIA. Il faccia a faccia tra Nello Musumeci e Antonio Malafarina c’è stato. Ieri, in Commissione regionale Antimafia. «Ho ribadito che è stata inopportuna da parte del presidente la divulgazione di notizie non verificate sul sostegno della criminalità a non meglio identificati consiglieri comunali catanesi», afferma Malafarina. Un passato da Questore della Polizia di Stato, ora deputato del Megafono ed esponente di primo piano nel movimento fondato da Rosario Crocetta, Malafarina aggiunge: «La Commissione era del tutto all’oscuro di queste notizie. Il presidente Musumeci, in effetti, aveva ricevuto le segnalazioni venerdì e non aveva fatto in tempo a comunicarcele. Ad ogni modo, noi a differenza dell’Antimafia nazionale non abbiamo poteri di polizia giudiziaria e non possiamo svolgere indagini. Queste deve farle la Procura di Catania alla quale il collega, come ha già avuto modo di annunciare, invierà tutta la documentazione nei prossimi giorni». Già martedì, quando Antonio Malafarina aveva affidato a un comunicato le sue critiche alle «esternazioni» del collega, Nello Musumeci — presidente dell’Antimafia regionale e leader di opposizione all’Ars — si era limitato a dire: «Nulla da dire. Avremo modo di parlare in Commissione». Così è stato. Nei giorni scorsi, il deputato de «La Destra» aveva parlato di «lettere anonime e notizie su 3 o 4 consiglieri comunali catanesi sostenuti dalla criminalità nelle elezioni del 2013».

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