CATANIA. L'Istituto per l'incremento ippico di Catania non verrà soppresso. Lo ha deciso l'Assemblea regionale siciliana votando alla unanimità un emendamento alla Finanziaria voluto dal centrodestra, che lo rende noto, sottolineando come «il governo Crocetta aveva invece previsto "la fusione per l'incorporazione dell'Istituto per l'incremento ippico e dell'Istituto zootecnico di Palermo nell'Ente per lo sviluppo agricolo". Secondo Marco Falcone "un ente già in difficoltà come l'Esa non potrebbe occuparsi degli altri due importanti enti«, mentre Nello Musumeci chiede al governo di "procedere alla soppressione dell'Esa, al passaggio del personale all'assessorato Agricoltura mentre va salvaguardata la specificità dell'Istituto per l'incremento ippico". Musumeci sostiene "la necessità di varare una norma che consenta la mobilità di una parte del personale dipendente dell'Istituto verso altri rami dell'amministrazione regionale essendo venute meno le esigenze interne dell'ente. Debbo dare atto - aggiunge il deputato catanese - ai vertici dell'Istituto di avere negli ultimi anni avviato una serie di iniziative per la salvaguardia e valorizzazione del notevole patrimonio immobiliare della istituzione, tanto nel capoluogo quanto nella tenuta Ambelia, tra Militello e Scordia. Se il governo Crocetta si rendesse conto delle straordinarie potenzialità di questo Istituto, che tiene viva una tradizione selettiva delle razze equine dell'Isola da oltre un secolo e mezzo - conclude Musumeci - lo sosterrebbe adeguatamente piuttosto che ipotizzarne periodicamente la soppression".