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Il sindaco di Giarre confessa: "Io vittima di intimidazioni, ma non mi dimetto"

GIARRE. In un comizio, tenuto a Piazza Duomo, il sindaco di Giarre, Roberto Bonaccorsi, ha fatto il punto dopo due anni di mandato, denunciando «pesanti intimidazioni, resistenze della burocrazia, attacchi a sfondo politico e ripetute denunce anonime alla magistratura contabile».

 Bonaccorsi racconta di essere stato oggetto «di atti di chiara matrice intimidatoria, denunciati a forze dell'ordine e Prefetto», che ha deciso di rendere pubblici «per dare un'idea del clima avvelenato della politica giarrese. Tutto questo - ha aggiunto - non può lasciarci indifferenti, ma non ho sentito la chiara condanna da parte dei partiti, della società civile, di chi si gonfia il petto con parole come legalità ed etica».

Il sindaco di Giarre racconta di aver subìto nell'ultimo anno e mezzo «una serie di denunce anonime e falsi dossier, atti privi di fondamento con l'obiettivo di screditarmi e di non fare il bene di Giarre. Dopo aver consultato i tecnici, abbiamo varato un emendamento al Prg che non prevede nuove aree residenziali a Giarre. Da lì sono iniziati i problemi per la nostra amministrazione, stesso discorso vale per la riforma della struttura amministrativa del Comune. Sono un soggetto scomodo, un sindaco difficile, che non parla politichese - ha concluso - ma sono certo di avere la fiducia di tutti voi. Non mi dimetto. Se c'è qualcuno che dovrebbe dimettersi dalla politica sono tutti coloro che pensano che Giarre ed il Comune siano a disposizione dei loro interessi».

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