Catania

Venerdì 22 Novembre 2024

Comune e partecipate, «i conti non tornano»

CATANIA. «Oggi ci viene presentato un prospetto di riconciliazione che non contiene alcuni dei dati promessi e sui cui numeri non si possono che avere grandi perplessità». Niccolò Notarbartolo, che di professione fa il commercialista, non nasconde «perplessità» sulla nota che Massimo Rosso - capo dello staff del sindaco Enzo Bianco - ha inviato martedì ai revisori dei conti per sintetizzare «l'incrocio» di debiti e crediti tra Comune eaziende partecipate. L'esponente del Pd e presidente di commissione consiliare spiega così le sue riserve: «Un dato - afferma - appare in palese contrasto con la storia del recente passato dei rapporti tra Comune e società partecipate, che ogni anno producevano debiti fuori bilancio per milioni di euro. Se questo è vero, non ci sono più debiti non noti con le aziende e il Consiglio non dovrà studiare proposte di deliberazione nè dovrà più assumersi l'onere di votare debiti fuori bilancio nei confronti di partecipate. Se questo fosse vero...». Il consigliere di maggioranza, che manifesta «preoccupazione per le malandate casse del Comune», dichiara: «Il Giornale di Sicilia ha pubblicato in questi giorni non solo il prospetto di riconciliazione Comune-aziende partecipate, dopo anni in cui si è sistematicamente omesso di adempiere a questo obbligo normativo, ma anche la relazione semestrale del collegio dei revisori sul piano di rientro. E in questa non si va oltre l'affermazione che i conti del Comune sono "prudenzialmente" in linea con gli obiettivi! Serve un confronto con lo stesso collegio per chiarire se prudenziale è l'approccio degli uffici comunali alla gestione della spesa corrente, o si riferisce al fatto che gli stessi revisori non possono dire con certezza se i conti siano in regola con gli obiettivi». «Sulla questione delle riconciliazioni - aggiunge Notarbartolo - esistono, invece, profili di criticità molto più marcati. Lo scorso anno presentai un ordine del giorno in cui contestavo l'operato degli uffici per non avere neppure abbozzatao quel prospetto. Mi sembrava illogico che un dato così semplice da reperire, senza il quale non si può avere reale contezza della situazione dei conti del Comune, non fosse stato dato a noi consiglieri che abbiamo la responsabilità di votare il consuntivo. Mi fu risposto che era necessario costituire un ufficio apposito e il mio ordine del giorno fu bocciato. Oggi, ci viene presentato questo prospetto di riconciliazione che lascia perplessi. E non soltanto perché risulta poco credibile che Comune e azienda del gas, l'Asec, abbiano debiti reciproci (nella nota firmata da Rosso, questa riga è in bianco, ndr)».

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