CATANIA. Una promozione culturale per la città e un sequestro antimafia. A mettere insieme le due iniziative la foto del sindaco di Catania, Enzo Bianco, dell'assessore Orazio Licandro, e del gestore della discoteca Empire, Domenico Di Bella, per 'Strada degli artisti' promossa 5 cinque giorni da dal Comune, e i sigilli posti oggi al locale dalla polizia di Stato perchè ritenuto riconducibile al clan Pillera-Puntina. «In questi anni la Magistratura e le forze dell'Ordine - commentano dal Comune - hanno inflitto alla mafia colpi pesantissimi e l'Amministrazione ripone la massima fiducia nel loro operato e li sostiene. Per questo, se nella vicenda che ha portato al sequestro dei beni al boss del clan Pillera-Puntina Giacomo Maurizio Ieni, tra cui la discoteca Empire, ci sarà un rinvio a giudizio, ci costituiremo ovviamente e immediatamente parte civile».
«Per quanto riguarda l'inaugurazione della 'Strada degli artistì, avvenuta qualche giorno fa - sottolineano dall'Amministrazione - si ricorda che è stato un intervento di riqualificazione urbana al quale hanno concorso diversi soggetti, dall'Accademia di Belle arti, ad associazioni, a privati. E che questi privati non erano mai stati oggetto di provvedimenti da parte dell'Autorità giudiziaria». Di Bella si dice «sorpreso dall'iniziativa ed estraneo a qualsiasi contesto criminale», e con il suo legale, l'avvocato Attilio Floresta, annuncia ricorso contro il provvedimento. Il Prc siciliano invita «le figure istituzionali coinvolte a prendere atto delle loro responsabilità, così come la cosiddetta società civile che ha concorso alla elezione di una giunta fallimentare e screditata».Per Catania bene comune «il sindaco dovrebbe seriamente ragionare se esistono oggi le condizioni per continuare in maniera credibile l'attività amministrativa e
l'assessore alla Cultura, Orazio Licandro, dovrebbe presentare le dimissioni dalla carica che ricopre. Non vogliamo mettere in dubbio la sua onestà - aggiungono dal movimento - ma l'eventuale 'buona fedè non lo giustifica». Fratelli d'Italia chiede «una spiegazione in Consiglio» perchè, rileva il coordinatore regionale Sandro Pappalardo, «occorre praticare la legalità e non predicarla».
«Non vi era alcuna diretta collaborazione sulle attività»: lo afferma l'assessore alla Cultura di Catania, Orazio Licandro, a proposito del sequestro dell'Empire. «L'amministrazione - aggiunge - ha chiuso al traffico e ha riqualificato una strada per permettere mostre e
altre iniziative culturali che sarebbero state organizzate dall'Accademia di Belle Arti e da altre associazioni».
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