CATANIA. Anche il Consiglio di giustizia amministrativa ha respinto, ritenendolo infondato, l'appello presentato dall'avvocato Angelo Patanè, condannato alle spese, contro l'esito delle elezioni a sindaco di Catania vinte da Enzo Bianco. Patanè - terzo dei non eletti al Consiglio di «Tutti per Catania» lista in appoggio dell'uscente Raffaele Stancanelli - aveva presentato un primo ricorso al Tar in cui si sosteneva che, escludendo le schede nulle e quelle bianche, Bianco non avrebbe raggiunto il 50,62% dei voti validi come calcolato dall'Ufficio centrale elettorale e quindi sarebbe dovuto andare al ballottaggio con Stancanelli. Il Tar, nel febbraio 2014, aveva ritenuto inammissibile il ricorso anche nella parte in cui si chiedeva l'annullamento dell'elezione del Consiglio comunale e Patanè aveva fatto ricorso al Cga, che nel merito ha confermato «l'orientamento già più volte espresso, ritenendo che ogni riferimento ai »voti validi« operato dal legislatore della legge regionale 35 del 1997 »serva a indicare non il 'totale di tutti i voti espressì nell'ambito di quella specifica competizione elettorale, ma esclusivamente i voti espressi o per l'elezione dei sindaci o per le liste consiliari«. L'accertata infondatezza che ha portato a respingere l'appello principale »rende improcedibile l'appello incidentale« - spiega il Cga - riguardante la proclamazione dei consiglieri comunali, legato al primo. Il collegio era formato da Marco Lipari, presidente, Carlo Modica de Mohac, consigliere estensore, e i consiglieri Antonino Anastasi, Alessandro Corbino e Giuseppe Barone.