PALERMO. "Fosse stato per me, saremmo dovuti andare al voto anticipatamente in questa legislatura. Ma ero in assoluta minoranza. Non so come sarebbe finita, ma sicuramente sarebbe stato più producente. Ma è più facile che il Palermo o il Catania vincano lo scudetto, che interrompere anticipatamente una legislatura in Sicilia". Lo ha affermato il sottosegretario alla Salute, Davide Faraone, sul governo regionale a margine di un incontro a Catania. "Non voglio dire avevo ragione io - ha aggiunto l'esponente del Pd dell'area 'renziana' - ormai è il passato, amen. Si è deciso di andare avanti e allora il governo nazionale ha lavorato, con Baccei e con le forze più responsabili, per risanare il bilancio della Regione, per stabilizzare i precari, per programmare gli investimenti con il patto per la Sicilia e per le aree metropolitane, per la rete ospedaliera territoriale". E ancora: "Voi ancora vi appassionate a discutere di questa legislatura, per me è il passato. Rottamata. Chiusa. Non mi interessa più. Giornali, TV, cronaca politica regionale ogni volta salto la pagina, cambio canale. Noi ormai guardiamo avanti, dobbiamo abbandonare il girello, togliere le zavorre e correre". "Bisogna soltanto fissare subito la data delle primarie e pensare al futuro - aggiunge l'esponente del Pd di area 'renziana' - chiudere in fretta con una stagione che e' meglio lasciare alle spalle. Intanto tiriamo fuori idee, lunedì saremo con De Vincenti a Siracusa, stiamo realizzando aree libere dalle tasse in Sicilia, per stimolare gli imprenditori ad investire e a creare occupazione. Il confronto con l'Europa è aperto". Commentando l'attività del governo regionale ha detto: "C'è chi ama lavorare, chi ama fare provvedimenti concreti e chi ama invece passare pomeriggi all'arena di Giletti o intere giornate a costruire dossier fasulli nei confronti di avversari politici ed alleati. Buttare fango su persone perbene". "Abbiamo lavorato nonostante una zavorra non da poco - aggiunge l'esponente del Pd di area 'renziana' - e siamo stati una sorta di girello. Ma con il girello, lo so, ti muovi a fatica, resisti, certamente non corri. Avremmo voluto fare più in fretta e meglio, avremmo voluto chiudere Riscossione Sicilia e creare un fisco amico dei siciliani, avremmo voluto che tutti i soldi destinati fossero stati ben spesi in Sicilia...". LA REPLICA DI CROCETTA. «A Davide Faraone voglio ricordare che né lui né i suoi amici sono stati garantisti. Io lo sono stato sempre - dice il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta - Quando uscì la finta intercettazione su Matteo Tutino pubblicata da «L'Espresso», fu proprio Faraone alle 8.30 del mattino a lanciare la prima nota di massacro nei miei confronti, chiedendo le mie dimissioni e a seguire ovviamente tutti, avendo dato Faraone una rappresentazione falsa di quei fatti. Faraone non mi ha mai chiesto scusa, neppure in privato». «Voglio dire a Faraone - continua - che è inutile buttarla in politica. Richiedo un chiarimento pubblico; le linee che noi scegliamo per gli appalti devono servire a proteggere le piccole e medie imprese e l’occupazione, contrastando le politiche di monopolio su appalti e acquisti in Italia che oggi vedono coinvolta una stazione appaltante dello Stato come la Consip, che ho sempre denunciato. Voglio dire a Faraone che il problema non è l’assessore Alessandro Baccei, ma lui stesso».