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Aci Catena, due i candidati in corsa per la poltrona di sindaco

CATANIA. L’ex primo cittadino e il «nuovo che avanza». Ieri, prima domenica da candidati – o almeno da candidati «ufficiali», con lista depositata in Comune, per due aspiranti sindaci di Aci Catena: Nello Oliveri, il fotografo ancora una volta in corsa per riconquistare quella che fu tra il 1995 e il 1999 la «sua» poltrona, e il grillino Bartolo Tagliavia. Gli sfidanti devono ancora depositare simboli-firme-documenti.

Avranno tempo sino a mercoledì, in «terra catenota», come negli altri diciannove centri della provincia di Catania impegnati nelle elezioni dell’11 giugno.

Si risolverà tutto al primo turno in quindici comuni, che hanno meno di 10 mila residenti. Si tratta di Aci Bonaccorsi, Calatabiano, Castiglione, Fiumefreddo, Licodia, Linguaglossa, Mazzarrone, Militello, Mirabella, Nicolosi, Raddusa, San Michele di Ganzaria, Santa Maria di Licodia, Sant’Agata Li Battiati, Scordia e Vizzini. In altre cinque località sono, invece, previsti i «tempi supplementari», con due settimane aggiuntive di campagna elettorale se l’11 giugno nessuno dovesse superare la metà dei consensi.

Oltre che ad Aci Catena, dove Tagliavia e Oliveri hanno già rotto gli indugi, ballottaggio possibile a Misterbianco e Paternò, Scordia e Palagonia. Qui, comunque, nessun… concorrente alla fascia tricolore ha ancora formalizzato la propria iscrizione alla «Grande Corsa» per il Municipio. Lo faranno in queste ore.

Nativo di Palermo, cinquantenne da vent’anni residente ad Aci Catena, Bartolo Tagliavia si «vanta di non avere alcun curriculum politico da presentare». «Sono un semplice cittadino – ha più volte dichiarato in queste settimane – che ha deciso di non delegare più le scelte sul futuro dei propri figli». Proprio per questa netta distinzione col passato, il Cinque Stelle ritiene di essere la migliore soluzione per liberare il Comune dalle macerie lasciate dai precedenti amministratori. Su tutti, l’ex sindaco Ascenzio Maesano costretto lo scorso anno a interrompere anticipatamente la sua «missione» dopo essere finito in manette per tangenti. Il 17 luglio inizierà il processo a suo carico.

Tagliavia, intanto, cerca consensi e ieri mattina ha «giocato in casa» partecipando nella parrocchia Santa Lucia – il suo quartiere – a un dibattito su: «Etica e responsabilità», concluso dal vescovo di Acireale, monsignor Antonino Raspanti. Nelle stesse ore, in via Ulisse a Vampolieri, gli attivisti del Movimento presentavano in un gazebo il programma amministrativo: «Noi siamo l’unica voce nuova di Aci Catena», afferma Bartolo Tagliavia.

A Santa Lucia, ieri, pure Nello Oliveri. Che certamente ha «curriculum politico» con i suoi ventidue anni di scommesse elettorali, ma rimarca la sua diversità da altri sindaci del paese. «La città – ripete – ha perso in questi mesi la propria immagine e io voglio aiutarla a rialzarsi».

Un passato (e un presente) da uomo di destra, già militante del Movimento Sociale Italiano, il «fotografo prestato alla politica» proverà a vincere sotto un’insegna civica. Niente simboli di partito.

Ai Cinque Stelle, che ricordano i suoi trascorsi a Palazzo (di Città), Oliveri ha replicato recentemente: «Sono ragazzi che ammiro, ma a mio modo di vedere non sono radicati sul territorio. Non hanno conoscenza diretta della pubblica amministrazione, del territorio e dei quartieri particolari di Acicatena».

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