ACIREALE. L’arresto del sindaco Roberto Barbagallo non solo scuote la comunità acese, ma apre inevitabili nuovi scenari amministrativi e politici. Il primo cittadino finito in carcere per avere fatto favori in cambio di voti sarà sentito dal Gip di Catania Giovanni Cariolo martedì mattina giorno in cui è stato fissato l’interrogatorio di garanzia. L’accusa formulata dalla Procura etnea nei suoi confronti è pesante: induzione indebita a dare o promettere utilità.
Per questo Barbagallo, difeso dall’avvocato Enzo Mellia, potrebbe rassegnare per questioni di opportunità le proprie dimissioni dalla carica di sindaco. E il suo referente politico D’Agostino, assolutamente estraneo all’inchiesta, potrebbe decidere nelle prossime ore di ritirarsi dalla corsa alle Politiche del 4 marzo e rinunciare alla candidatura alla Camera. Dal punto di vista politico, la città resta nel limbo.
(Ha collaborato Raffaele Musumeci)
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