Parlamento Ue, il presidente Tajani a Catania: "Il reddito di cittadinanza è un errore clamoroso"
"Il reddito di cittadinanza per i giovani mi sembra veramente un errore clamoroso che non aiuta il futuro del nostro Paese", ha detto il presidente del Parlamento Europeo, Antonio Tajani, oggi a Catania per una lectio magistralis alla facoltà di Scienze Politiche. "Io non credo - ha proseguito - che ai nostri ragazzi noi dobbiamo fare l'elemosina. Dobbiamo metterli nelle condizioni di avere un lavoro. Noi dobbiamo creare un lavoro. La politica deve fare tutto ciò che può per permettere alle imprese, grandi, piccole e medie, al mondo dell'agricoltura, delle libere professioni, del commercio, di crescere e di svilupparsi. Non è così che noi facciamo il bene dei nostri figli". "Io non regalo 800 al mese ai miei figli per alzarsi alle 10 del mattino e non fare nulla perché hanno un reddito - ha aggiunto - La dignità, lo dice anche Papa Francesco, è il lavoro. Noi dobbiamo fare di tutto perché, come dice la nostra Costituzione, che è fondata sul lavoro, noi dobbiamo garantire ai nostri figli la possibilità di lavorare perché è anche un dovere lavorare, dare un contributo alla società". "È chiaro - ha osservato Tajani - che nel Sud c'è un problema grande della disoccupazione giovanile. E' la grande sfida e allora non si risolve continuando con la vecchia politica dei regali perché dopo due, tre, quattro mesi, quando non ci saranno più i soldi, non si pagano più gli stipendi ai poliziotti, ai carabinieri, ai finanzieri, ai maestri". Sul contratto di governo stilato da M5s e Lega, Tajani ha commentato: "Ci sono delle cose che mi preoccupano molto: la compensazione; se c'è il consiglio dei ministri non servono altri controlli... Il governo nasce in una repubblica parlamentare perché ha la fiducia del parlamento, perché il presidente della Repubblica ha individuato una persona capace di fare il presidente del consiglio. Dobbiamo stare attenti a non stravolgere la Costituzione. Certamente può essere sempre migliorata, ma stravolgerla cambiando i presupposti...". "Se diciamo che la partitocrazia è stata una delle cause dei problemi che ha avuto l'Italia nella Prima Repubblica - ha continuato Tajani - non dobbiamo ricadere nello stesso errore. Non sono le stanze di compensazione dei partiti che devono decidere cosa deve fare il governo. Il governo ha il voto del parlamento; la nostra è una democrazia parlamentare e dobbiamo difendere la volontà dei cittadini". "Non è la volontà di pochi eletti - ha osservato Tajani - che decide le sorti del Paese. Sono i rappresentati del popolo eletti dai cittadini a dover controllare la azione di governo"