Il sindaco Salvo Pogliese contro il bivacco e l’imbrattamento delle strade del centro storico di Catania. Il primo cittadino ha firmato un provvedimento urgente per ripristinare il decoro e la sicurezza in tutta l’area del centro storico del capoluogo etneo.
Pogliese non vuole clochard in giro. E motiva l’ordinanza che è dettata: “Dall’urgente necessità d’interventi volti a superare situazioni di grave incuria degrado del territorio o di pregiudizio del decora della vivibilità urbana ”.
Si legge ancora: “La città di Catania, negli ultimi anni, ha avuto un forte aumento della presenza turistica. L'area del centro storico è quella che, più delle altre, richiama l'interesse dei visitatori, attratti dal pregio storico dei monumenti, dall'architettura barocca delle chiese e dei palazzi, patrimonio dell’Unesco, dai percorsi enogastronomici, dai mercati storici cittadini”.
L’allarme nasce, a dire del sindaco, dal fatto che: “Vi è stato un notevole incremento di persone che anche per l'intera notte, all’aperto, con sedute o ricoveri di fortuna, bivaccano sulla pubblica via, utilizzando oggetti di varia natura, come cartoni, coperte, scatoloni, materassi, per costituire un giaciglio per lo stazionamento o per il consumo di cibo e bevande alcoliche, espletando in luogo pubblico anche le funzioni fisiologiche”.
Le piazze e vie del centro dove è scattato il divieto di bivacco sono: iazza Giovanni XXII, corso Sicilia, piazza della Repubblica, l’area delimitata dalle vie Ventimiglia e Calì -Umberto - Etnea – Cardinale Dusmet, piazza Duomo, via V Aprile, via Crociferi, piazza Dante, piazza Federico di Svevia, piazza Palestro, Giardina Bellini, piazza S. Maria di Gesù, viale Regina Margherita, viale XX Settembre, piazza Giovanni Verga, corso Italia, piazza Europa, piazza S. Maria della Guardia, via Giacomo Leopardi, piazza Corsica, piazza Ludovico Ariosto e via Gabriele D‘Annunzio.
Nell’ordinanza è anche sottolineato il divieto di consumare bevande alcoliche al di fuori delle aree di pertinenza dei pubblici esercizi regolarmente autorizzati e anche il divieto di detenere o utilizzare strumenti idonei all’imbrattamento di immobili e arredi urbani.
Le sanzioni previste vanno da un minimo di 50 euro a un massimo di 300. In caso di soggetti recidivi, la somma sarà raddoppiata. Inoltre, coloro che imbratteranno e arrecheranno danni, dovranno ripristinare i luoghi a loro spese.
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