Catania

Martedì 26 Novembre 2024

Peculato ad Aci Catena, il sindaco licenzia il segretario comunale

Raffaele Antonio Milazzo

Il Comune di Aci Catena ha licenziato il segretario comunale Raffaele Antonio Milazzo, che fu arrestato il 29 agosto scorso dai carabinieri per falsità materiale e ideologica commessa da pubblico e soppressione, distruzione e occultamento di atti veri con l'accusa di essersi appropriato di 98 mila euro del Comune di Mascali. A darne comunicazione con una nota il sindaco di Aci Catena Nello Oliveri, che ha precisato che: “Milazzo era stato già stato sospeso dal suo Comune e che nei prossimi giorni insedierà in organico il nuovo segretario generale”. Raffaele Antonio Milazzo segretario del comune di Aci Catena è stato arrestato da carabinieri per falsità materiale e ideologica commessa da pubblico e soppressione, distruzione e occultamento di atti veri. Nei suoi confronti è stato eseguita un'ordinanza agli arresti domiciliari emessa dal gip, su richiesta della procura, che ha disposto anche il sequestro preventivo delle somme presenti su conti correnti intestati all'indagato e dell'appartamento di residenza. Secondo gli inquirenti dall'agosto 2016 Milazzo, attraverso l'emissione di mandati di pagamento e atti di liquidazione alterati, si sarebbe appropriato di 98.786 euro del Comune di Mascali accreditandoli su un conto corrente a lui riconducibile e appositamente aperto”. Secondo la Procura di Catania Milazzo anche grazie all'alterazione dei dati informatici presenti sul server del Comune avrebbe attestato l'esistenza di debiti inesistenti e sostituito e soppresso la documentazione amministrativa e contabile corretta con determinazioni e mandati di pagamento creati ad hoc e aventi contenuto differente e quindi mendace. L'ingente somma di cui si sarebbe appropriato il segretario comunale, sostiene l'accusa “veniva liquidata apparentemente in ottemperanza ad una sentenza esecutiva emessa dal tribunale civile di Catania e registrata tra i servizi per conto terzi, per ingannare ulteriormente il Consiglio Comunale ed eludere le verifiche sul bilancio”.

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