"Nella legge di bilancio ci sono 5 miliardi per gli investimenti, tra cui anche quelli che riguardano le ristrutturazioni antisismiche. I soldi ci sono e, come ho promesso ai sindaci quando ci siamo visti a Roma, non è una questione di fondi, ma di quantificare per bene tutti i danni e metterci al lavoro per risarcire quelle che sono le amministrazioni che sono state colpite dal sisma". Lo ha affermato il vicepremier Luigi Di Maio a Paternò, assieme al capo dipartimento della Protezione civile, Angelo Borrelli, per un sopralluogo nei paesi del Catanese, dell'Ennese e del Siracusano colpiti dal terremoto e dall'alluvione delle scorse settimane.
Gli interventi, ha annunciato, vanno fatti a partire dalla "messa a norma degli edifici, in modo tale che i terremoti non danneggino più soprattutto quelli pubblici e le scuole dei nostri figli".
Anche sull'edilizia privata, ha detto Di Maio, "bisogna fare una stima dettagliata". "Lavoreremo giorno e notte - ha detto - questo lo assicuro a tutti i cittadini, per ritornare alla normalità".
Il vicepremier ha parlato anche delle vicende nazionali e del complicato iter che sta affrontando la manovra. "Standard and Poor's non ci ha declassati. Siccome bisogna leggere il negativo anche dove non c'e, stamattina tutti dicono che ci ha 'mazzolati'. Invece deve essere ben chiara una cosa: questo Governo non arretra, si farà il reddito di cittadinanza, si farà la pensione di cittadinanza, si farà la quota 100 per mandare in pensione le persone".
"Come tranquillizzare i mercati? Dicendo che non usciamo dall'euro - prosegue -. Perché tutti si sono convinti, a causa di una narrazione sbagliata che qualcuno ha voluto fare, e non noi del governo, che l'Italia voglia uscire dall'euro e dall'Europa. Noi non soltanto ci stiamo bene, ma tra alcuni mesi si vota per le europee e quindi l'Europa diventa di nuovo quella dei cittadini".
"Le tre misure" del reddito di cittadinanza, pensione di cittadinanza, e quota 100 sulle pensioni "sono collegate perché se mandiamo l'anno prossimo in pensione cinquecentomila persone, si liberano cinquecentomila posti di lavoro, che reinseriremo, con tanti giovani e meno giovani, attraverso la formazione dei centri per l'impiego nel programma del reddito di cittadinanza". Il vice premier ha quindi ribadito che "le due cose non si toccano ed il reddito di cittadinanza non si ridimensiona: questo fa solo parte di leggende metropolitane che sento girare in questi giorni".
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