"Sul Cara siamo passati dalle parole ai fatti. Pensiamo già a cosa verrà al suo posto. Si recupereranno al presidio del territorio uomini e donne, si risparmieranno un sacco di quattrini: lavoriamo per ricollocare lavoratori, ma la Sicilia, Catania e Mineo non possono fondare il loro futuro sull'immigrazione. Oggi è un bel giorno per legalità territorio che dedico ai due anziani massacrati".
Lo ha detto il ministro dell'Interno, Matteo Salvini, al Centro accoglienza richiedenti asilo di Mineo. Il caso a cui ha riferimento il ministro Salvini, nella sua 'dedica', è quello del 18enne ivoriano Mamadou Kamara, ospite del Cara di Mineo, condannato, l'8 febbraio del 2019, all'ergastolo dalla Corte d'Assise di Catania.
I giudici, accogliendo la richiesta del Procuratore di Caltagirone, Giuseppe Verzera, lo hanno riconosciuto colpevole del duplice omicidio per rapina, commesso il 30 agosto 2015, nella loro villa di Palagonia di Vincenzo Solano, 68 anni, e di sua moglie Mercedes Ibanez, di 70. La donna, è la tesi dell'accusa, sarebbe stata anche violentata.
L'ivoriano si è sempre proclamato innocente. Rientrato in bicicletta nel Centro accoglienza richiedenti asilo di Mineo in cui era ospite, il 18enne fu bloccato da militari dell'Esercito e da un Ispettore Capo in servizio nel Cara, insospettiti dai vestiti che indossava, quelli della vittima, troppo grandi per lui. Ad accusarlo ci sono anche le indagini e i filmati visionati dalla Squadra Mobile di Catania e del commissariato di Caltagirone che lo riprendono mentre esce dal Cara e mentre si avvicina alla villa.
Ma soprattutto lo accusa una sua polo blu trovata sporca di sangue nell'abitazione dei coniugi, dove furono trovati anche parte di un braccialetto che aveva nello zainetto con la refurtiva, ed i suoi pantaloni sporchi di sangue, i vestiti che indossò per tornare al Cara, che erano di Vincenzo Solano, taglia 56, enormi per lui, e le ciabatte della vittima.
"Non esistono sbarchi fantasma, sono tutti censiti. Il Viminale li censisce tutti: siamo a 3.020, 'fantasmi' compresi. Siamo un Paese ancora piuttosto serio e quindi chi arriva viene censito", ha aggiunto il ministro.
"Questa è la mia quinta visita al centro immigrati più grande de Europa. Nella primavera del 2017 - ha continuato. ebbi anche la buona idea di dormirci dentro per segnalare le condizioni della struttura. C'eravamo impegnati a chiudere quello che era un business da centinaia di migliaia di euro al giorno. Dalle parole siamo passati ai fatti".
"Non ce l’ho con le Ong - ha dichiarato -, perché ci sono organizzazioni non governative che fanno positivamente e trasparentemente il loro lavoro. Se qualcuno invece trasporta immigrati clandestini, secondo me, non fa un buon servizio. Qualcuno ha fatto i soldi con una raccolta fondi da 1,3 milioni di euro, buon per loro. La nave è sotto sequestro, magari utilizzeranno un deltaplano, un dirigibile, un bimotore.Però cercheremo di difendere i confini da terra, aria, mare. La nostra è una battaglia per fermare il traffico di esseri umani".
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