Sono i contagi tra i migranti ad incidere principalmente sui casi di coronavirus in Sicilia. A riferirlo l'assessore alla Salute Ruggero Razza a margine del sopralluogo nell’area destinata alla realizzazione dei tamponi sui passeggeri provenienti da Spagna, Croazia, Grecia e Malta all'aeroporto di Catania. «In Sicilia il cluster più importante che ha superato i 280 soggetti positivi - spiega Razza - è rappresentato dai migranti, e questo incide in modo significativo per 30% 40% del totale, e ai numeri non si comanda. C'è poi un cluster di rientrati da Malta che è arrivato a 170 unità. Abbiamo un’ospedalizzazione al di sotto del 10%, questo vuol dire che quello che avevamo previsto in termini di piano ospedaliero è assolutamente sovrabbondante». «Relativamente ai contagi, in Sicilia abbiamo un trend costante. Il numero degli asintomatici è fortemente significativo c'è un importante cluster di migranti. Ho letto di una polemica del deputato Cuperlo che ha smentito il presidente della Regione, evidentemente questi del Pd hanno difficoltà anche a fare i conti con le addizioni». All’Aeroporto di Catania procedono infatti i controlli riservati ai turisti provenienti da Grecia, Spagna, Malta e Croazia. Stamani, a 24 ore dall’avvio del protocollo sanitario per i passeggeri in arrivo dai 4 Paesi comunitari, l’amministratore delegato di SAC, Nico Torrisi, l’assessore alla Salute della Regione siciliana, Ruggero Razza e il commissario straordinario per l’emergenza Covid, Giuseppe Liberti, hanno illustrato le procedure attivate nello scalo catanese, uno dei tre aeroporti sanitari d’Italia. In particolare, SAC ha individuato un’area del Terminal C dedicata esclusivamente ai controlli previsti ai soggetti destinatari delle norme sanitarie. Una zona totalmente isolata dal resto dell’aerostazione in cui il personale USMAF, affiancato dalle USCA, le Unità Speciali di Continuità Assistenziale dell’Asp, ha provveduto ad effettuare gli accertamenti. Tutti negativi i tamponi eseguiti ieri sui passeggeri in arrivo dai 4 Paesi comunitari. “Immaginavamo una situazione che fosse all’avanguardia anche rispetto a quello che si è fatto nel resto del territorio – ha affermato Torrisi. Siamo forse l’unico aeroporto ad avere messo a disposizione una zona completamente separata a garanzia dei passeggeri. Abbiamo, proprio grazie all’USMAF, all’assessorato alla Salute e all’Asp di Catania, messo in campo tutte quelle che sono le nostre disponibilità e risorse per garantire il massimo della sicurezza. Ringrazio pertanto l’assessore Razza, tutti gli Enti di Stato e il personale SAc che ha permesso di attivare tutto in tempi celeri”. “Lasciatemi ringraziare SAC perché il lavoro che si è fatto insieme al dottor Torrisi e il management aeroportuale è stato importante e ci fa dire che l’insediamento che si è realizzato a Catania è tra i più avanzati e i meglio organizzati di tutto il territorio nazionale – ha aggiunto l’assessore Razza. Detto questo, c’è una esigenza di dare esecuzione all’ordinanza del ministro Speranza e all’ordinanza del presidente Musumeci e abbiamo lavorato intensamente perché sia Fontanarossa che Punta Raisi potessero avviare questo tipo di controlli”. «Immaginavamo una situazione che fosse all’avanguardia anche rispetto a quello che si è fatto nel resto del territorio. Siamo forse l’unico aeroporto, l’unico scalo, ad avere messo a disposizione una zona completamente separata a garanzia dei passeggeri». Così Nico Torrisi, amministratore delegato della Sac, la società di gestione dell’aeroporto internazionale Fontanarossa di Catania, stamani a margine del sopralluogo nell’area destinata alla realizzazione dei tamponi sui passeggeri provenienti da Spagna, Croazia, Grecia e Malta. «Abbiamo, proprio grazie all’assessorato alla Salute e all’Usmaf, messo in campo tutte quelle che sono le nostre disponibilità e risorse per garantire il massimo della sicurezza. Ci vuole grande prudenza - spiega Torrisi -, un pizzico di fortuna e preghiamo Dio che questo fenomeno passi al più presto per potervi ospitare per parlare di numeri di turisti che fa più parte del nostro mestiere».