«Ci siamo posti il problema della necessità di far fronte alle spese per i danni causati dalla caduta di cenere lavica. Oggi abbiamo potuto mettere insieme otto milioni di euro fra le risorse del Dipartimento nazionale di Protezione Civile le risorse del nostro Dipartimento regionale però serviranno altre risorse. Bisogna capire quanto durerà il fenomeno, quindi pensiamo ad un fondo regionale che possa celermente consentire l’erogazione delle risorse salvo poi la rendicontazione e la verifica esatta della spese realmente sostenute e fatturate» . Lo ha affermato il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci a Catania incontrando la stampa insieme con il Capo della Protezione civile nazionale Fabrizio Curcio al termine di una riunione dell’Unita di crisi nazionale della Protezione civile per pianificare ogni iniziativa utile ad affrontare l’emergenza cenere vulcanica. «Sono stati 47 - ha aggiunto Musumeci - gli eventi parossistici che hanno determinato la caduta di cenere vulcanica sui paesi etnei dal mese di febbraio ad oggi. Non ci troviamo perciò di fronte ad un fenomeno raro, straordinario ma quasi ordinario e non sappiano cosa ci riserva il futuro». «Dobbiamo impegnarci per coinvolgere gli altri soggetti. Fenomeni come l’emissione di cenere vulcanica non possono risiedere solo o nella comunità locale o in quella regionale o in un unico soggetto nazionale. E' evidente che i nostri percorsi sono interconnessi. il fenomeno della cenere va dal rifiuto alla salute, al reimpiego e quindi appare evidente che ognuno deve fare la propria parte. Non si può lasciare una porzione di territorio ad occuparsi di un problema che oggettivamente qui è molto sentito». Lo ha affermato il capo della Protezione civile nazionale Fabrizio Curcio a Catania incontrando la stampa insieme con il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci al termine di una riunione dell’Unità di crisi nazionale della Protezione civile per pianificare ogni iniziativa utile ad affrontare l’emergenza cenere vulcanica.