«Vengo sempre molto volentieri a Catania. Ho pure fatto le vacanze qui. Ma devo dirvelo: non ho mai visto la città così sporca». Parole dette da Samuele Bersani. Un duro atto d’accusa arrivato dal palco del suo concerto, al Teatro Metropolitan. Parole che non hanno offeso i catanesi, anche perché dette da chi ama la città. C’era anche la catanese Carmen Consoli, amica del cantante riminese, al concerto. Il Comune ha replicato il giorno dopo. «Esprimo il mio ringraziamento a Samuele Bersani - ha detto il sindaco facente funzioni Roberto Bonaccorsi, che deve metterci la faccia dato che Salvo Pogliese è ancora sospeso - per l’attenzione mostrata verso la città di Catania, dando finalmente rilievo mediatico alle denunce che da settimane e mesi lanciamo, circa la straordinarietà di una grande città a cui non viene data la possibilità di conferire i rifiuti in discarica» e lo «invito a Palazzo degli Elefanti per una presa di coscienza sulla realtà dei fatti». Bonaccorsi spiega poi le ragioni alla base del disservizio: «La spazzatura da alcuni giorni non viene raccolta dalle strade di Catania per il ripetersi della saturazione della discarica di Lentini. E il Comune e l'amministrazione sono vittime come tutti i cittadini di Catania e di tanti altri Comuni della Sicilia di una situazione paradossale: obiettivo delle legittime rimostranze, ma nei fatti senza alcuna possibilità di incidere sulle decisioni. Da giovedì scorso - aggiunge - stiamo lavorando, senza sosta, con gli organi regionali che autorizzano le discariche per trovare una soluzione che ci faccia uscire da questa nuova emergenza che periodicamente si ripresenta. Anche grazie alla sensibilità finora mostrata dai vertici della Regione, confido che tra pochi giorni la situazione ritorni alla normalità senza i disservizi attuali, di cui soffriamo direttamente e di cui comunque, nonostante non siamo responsabili, ci scusiamo. Per questo - osserva Bonaccorsi - invitiamo Bersani a ritornare in città per conoscere più da vicino il problema, disponibili ad accoglierlo a Palazzo degli Elefanti per una diretta presa di coscienza sulla realtà dei fatti, diversi da quelli che forse in modo interessato gli sono stati raccontati. Se è vero che, analogamente a Reggio Calabria, a Catania il sindaco è sospeso è vero anche che, il sottoscritto, opera con gli stessi poteri e le stesse responsabilità del primo cittadino. Dispiace che Bersani - chiosa il sindaco facente funzioni di Catania - sia caduto nel “tranello” e considerato che chiude la sua riflessione con la frase “O non c'è un sindaco, oppure non so...”, per fugare ogni suo dubbio rinnovo l’invito nel Palazzo di Città».