Si dimette Pogliese, il sindaco catanese sospeso dopo la condanna ora guarda alle Politiche
«Oggi ho presentato le mie dimissioni da sindaco di Catania. È stata una scelta molto sofferta e a lungo ponderata e il momento era già stato individuato ben prima della crisi, imprevedibile, del Governo Draghi. Le mie dimissioni sono sempre aleggiate fra gli addetti ai lavori e sulla stampa, seppure chi le invocasse di giorno facesse di tutto per scongiurarle di notte». Lo afferma Salvo Pogliese sindaco di Catania sospeso dall’incarico in applicazione della legge Severino per la sua condanna, il 23 luglio del 2020, del Tribunale di Palermo per peculato a 4 anni e 3 mesi di reclusione nel processo su rimborsi all’Ars. Salvo Pogliese, il cui riferimento politico è Fratelli d’Italia, potrebbe correre alle prossime elezioni politiche. «Dopo l’ingiusta e inaspettata sospensione del 24 gennaio - aggiunge - nonostante illustri costituzionalisti sostenessero con convinzione la tesi opposta, avallata anche da quello che ha sempre sancito la Corte Costituzionale, ho valutato insieme alla mia Giunta quale fosse la decisione migliore per la Città». «Le tante scadenze determinanti per la vita di Catania - aggiunge - dalla spesa dei fondi comunitari ai progetti del PNRR, e la necessità di dare continuità al processo di risanamento del bilancio mi hanno convinto a non presentare le dimissioni, lasciando al vicesindaco Bonaccorsi e agli assessori il compito di proseguire il lavoro avviato, garantendo continuità amministrativa a una Città provata dal dissesto causato da altri e con un debito complessivo di un miliardo e seicento milioni di euro. Le condizioni sono cambiate, anche con l’avvio di numerosi progetti e la conseguente apertura dei cantieri, possibile grazie a una importante accelerazione sulla spesa dei fondi europei. Adesso ho la serenità per fare quello che immaginavo già da mesi; la serenità di chi ha dato tutto sè stesso per rispettare la propria Città e il mandato ricevuto dai cittadini, con l’unico dispiacere di non aver concluso, mio malgrado, un percorso che ha già dato frutti importanti in termini di obiettivi raggiunti». «Lascio anche - conclude - nella fondata speranza di poter dimostrare come la mia vicenda giudiziaria, causa della sospensione, si risolverà nell’unico modo possibile, dimostrando la mia totale e assoluta estraneità ai fatti contestati. Auguro alla mia Catania e ai miei concittadini ogni bene e di proseguire sulla strada della rinascita, dopo anni resi molto complicati anche dalla pandemia e dalla crisi internazionale».