«Sinceramente non capisco la reazione del presidente Schifani, cui mi lega un lungo e consolidato rapporto, essa sì davvero scomposta nei toni e nei modi, che evoca chissà quali vicende localistiche che non appartengono alle mie valutazioni. Io mi sono riferito esclusivamente alla programmazione infrastrutturale che spettava a Sac, proprio al fine di fare di Catania un hub internazionale, e al controllo operativo di Enac. Non mi riferivo di certo alla gestione dell’emergenza, per la quale tutti gli organi preposti, locali e di governo, hanno fatto il massimo sforzo, che andrà anch’essa valutata quando saremo tornati nella normalità». Lo ha detto il ministro delle Imprese e del Made in Italy, replicando al presidente della Regione Siciliana, che aveva definito «polemiche sterili e strumentali» le valutazioni del ministro sul sistema aeroportuale siciliano.
«E comunque - sottolinea Urso - ho il dovere istituzionale di far presente quali siano le gravi ricadute, immediate e nel tempo, sul sistema produttivo siciliano che al Ministero delle Imprese e del Made in Italy si è rivolto con dichiarazioni pubbliche. Per quanto riguarda le tariffe da capogiro dei voli aerei, proprio con il presidente Schifani abbiamo condiviso alcune valutazioni cercando soluzioni nei limiti delle regole europee, così come con il ministro Matteo Salvini, con cui stiamo programmando interventi di più ampio respiro. Anche in questo caso la competenza primaria è dell’Enac che solo da qualche ora, a fronte proprio dell’intervento diretto del Mimit, attraverso la rinnovata struttura del Garante dei prezzi, conferma la presenza di pratiche commerciali scorrette. Quindi massima collaborazione - conclude - come sempre e nessuna vis polemica. Solo volontà di risolvere i problemi in modo strutturale come abbiamo dato ampia dimostrazione proprio in Sicilia sin dall’inizio della legislatura».
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