Catania

Venerdì 22 Novembre 2024

Turismo, piovono le disdette in Sicilia: Schifani accusa la stampa estera

Turisti in corso Vittorio Emanuele in una foto d'archivio

Da una parte l’incendio all’aeroporto di Catania, che ha rallentato il traffico aereo in Sicilia, dall’altra il caos allo scalo Falcone Borsellino di Palermo. E’ una stagione da bollino rosso, e non solo perchè legata all’emergenza caldo ed incendi, per il turismo siciliano, i cui danni sono già consistenti. «Piovono le disdette», spiega il presidente della Confcommercio Siracusa, Elio Piscitello, per cui quanto sta accadendo in Sicilia potrebbe avere un riverbero più lungo se prima l’isola non acquisterà una seria credibilità nei mercati nazionali ed internazionali connessi al turismo. E l’unico rimedio, a parere del responsabile della Confcommercio Siracusa, è di accertare le responsabilità. «In gioco è la reputazione della nostra regione nell’essere capace di accogliere il turismo internazionale», dice Piscitello, per cui serve «accertare le responsabilità e mettere in campo azioni per salvare il brand Sicilia». La Procura di Catania ha in mano le indagini per svelare quanto accaduto nello scalo di Fontanarossa ma sono tanti i dubbi sul funzionamento dell’impianto anti incendio. «La competenza sull'accertamento di responsabilità - dice Piscitello - così gravi non può che essere della magistratura che, possibilmente in tempi brevi, dovrà valutare il rispetto delle norme relative a impianti antincendio, sistemi di allarme, materiali usati, sistemi di evacuazione, e soprattutto piani di emergenza per il dopo incidente». La Confcommercio elenca che tipo di interventi nell’immediato andrebbero prese: «Si renda pubblico il giorno - dice Piscitello - in cui l’aeroporto riaprirà nel pieno della sua funzionalità e si rispetti poi la data; si istituisca un data center unico ed efficiente per garantire tutte le informazioni agli utenti fino alla normalizzazione della situazione. E soprattutto, si lanci una grande campagna pubblicitaria per il turismo in Sicilia con agevolazioni e contributi sui trasporti e sulle sistemazioni alberghiere a carico di Regione Siciliana e Stato». Che la credibilità della Sicilia sia in bilico così come il pericolo di un aumento di disdette da parte di esausti turisti lo sa bene anche l’assessore regionale al Turismo, Elvira Amata che ha lanciato un appello: «La Sicilia è ferita, oltre mille roghi l’hanno devastata in lungo e in largo, ma adesso l’emergenza incendi - dice l’assessore Amata - è superata e le vacanze per i turisti possono continuare in totale sicurezza. Anche l’aeroporto di Catania si avvia a tornare alla piena operatività, consentendo agli altri scali dell’Isola di riprendere le normali attività in sicurezza e senza stress e disservizi». Per il presidente della Regione, Renato Schifani, è in corso «una campagna di stampa estera malevola contro la Sicilia». Sono, comunque, preoccupati gli albergatori e l’associazione Noi Albergatori di Siracusa ritiene che lo stallo sull'aeroporto di Catania e su quello palermitano stia danneggiando l’Isola. «E' ancora presto per catalogare la rovinosa immagine negativa - dice Giuseppe Rosano, presidente di Noi Albergatori - e la disastrosa reputazione che la Sicilia sta veicolando a livello internazionale a causa dei numerosi disagi sofferti dai viaggiatori per non aver saputo affrontare con la dovuta urgenza l’emergenza incendio, offrendo ai viaggiatori ammassati in ogni dove una raffigurazione da terzo mondo». «Sono stati proposti sconcertanti rimedi, quali gli scali di Palermo (a tempo determinato) e Trapani, su cui il Governo regionale ha messo a disposizione (insufficienti) pullman e treni (pensa, pensa, gratuiti), senza considerare che, in treno, per raggiungere Catania ci voglio da 10/11 ore e in pullman 4/5 ore: un’insalata di maldestri antidoti» aggiunge Rosano. Secondo Rosano c'è una alternativa: la vendita degli scali ai privati. «Data la persistente incapacità dimostrata, vendere a privati la gestione di tutti gli aeroporti siciliani. Solo così, come avvenuto con successo a Napoli Capodichino, gestito da una società inglese che ha stravolto in positivo la gestione aeroportuale, si potranno soddisfare aspettative ed esigenze dei viaggiatori», conclude Rosano.  

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