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Appalti senza gara, l'Anac accoglie la segnalazione dell'Ance Sicilia su un bando dell'Università di Catania

Il presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione, Anac, Giuseppe Busia

Dopo la denuncia sull’eccesso di aggiudicazioni senza gara in Sicilia, compie un altro passo avanti la battaglia dell’Ance Sicilia per la trasparenza e la correttezza negli appalti pubblici.

L’Autorità nazionale anticorruzione, presieduta da Giuseppe Busia (nella foto), con la delibera numero 454 dello scorso 9 ottobre ha accolto la segnalazione con cui l’Ance Sicilia ha contestato il criterio dell’offerta al minor prezzo, adottato dall’Università degli studi di Catania per aggiudicare la gara d’appalto da 19,1 milioni relativa al Centro ospedaliero a polo didattico universitario padiglioni 14, 17 e 19 dell’ex ospedale Vittorio Emanuele.

Ance Sicilia ha rilevato, in sintesi, la violazione dell’art. 108 del Codice dei contratti pubblici, la violazione del principio del risultato, quella del principio del buon andamento e dei correlati principi di efficienza, efficacia ed economicità, oltre che il difetto di motivazione e l’eccesso di potere e lo sviamento dell’interesse pubblico.

«Ci rendiamo conto - commenta il presidente di Ance Sicilia, Santo Cutrone - che il nuovo Codice dei contratti pubblici si presta a diverse possibili interpretazioni anche in buona fede. Ed è, pertanto, nostro compito richiamare le stazioni appaltanti all’opportunità di accettare il confronto, con l’Anac, con le Istituzioni preposte, con le associazioni di categoria e i professionisti, per evitare di incorrere in interpretazioni azzardate e non coerenti con la normativa che finiscono per escludere dalle aggiudicazioni le imprese più qualificate, a scapito della corretta esecuzione delle opere e dell’interesse collettivo ad una spesa trasparente ed efficiente dei fondi pubblici».

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