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Le accuse di corruzione a Sammartino, il nodo intercettazioni fa slittare il processo

Il nodo della legittimità delle intercettazioni, e di conseguenza della loro utilizzazione, dopo che il Senato ha promosso il conflitto di attribuzione tra poteri dello Stato davanti alla Corte Costituzionale, hanno di fatto bloccato l’avvio del processo col rito ordinario a 12 imputati nato dall’inchiesta Pandora della Procura di Catania su indagini dei carabinieri su presunte infiltrazioni mafiose e di casi corruzione al Comune di Tremestieri Etneo. La terza sezione penale del Tribunale ha sospeso la prima udienza, aggiornandola al 20 maggio, dopo la questione preliminare posta dall’avvocato Carmelo Peluso, difensore del deputato della Lega all’Ars, Luca Sammartino, sulla legittimità e sull’utilizzazione delle intercettazioni all’ex vice presidente della Regione nella sua segreteria politica che condivide con la compagna, la parlamentare Valeria Sudano, ai tempi dell’inchiesta senatrice.

Sammartino è a processo per due presunti casi di corruzione. Il 17 aprile 2024 si è dimesso da vicepresidente della Regione Siciliana e da assessore all’Agricoltura dopo essere stato sospeso dalle funzioni pubbliche dal gip per un anno. Provvedimento che è stato successivamente annullato con rinvio dalla Cassazione Sammartino ha sempre contestato le accuse, esprimendo «piena fiducia nella magistratura».

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