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Mille catanesi in lista per un intervento

Al Policlinico si applica il “Tavi”, che in maniera poco invasiva permette una speranza in più

CATANIA. Sono circa mille i pazienti catanesi che devono sottoporsi all’intervento di sostituzione della valvola aortica. Un intervento a volte rischioso a causa delle condizioni di salute del paziente stesso. L’impianto “Tavi” applicato in maniera poco invasiva permetterebbe una speranza in più per l’operazione. Questo uno dei messaggi lanciati dal cardiologia e direttore del Dipartimento cardiovascolare dell’ospedale Ferrarotto, azienda “Policlinico”, Corrado Tamburino. Finora a Catania sono stati effettuati 300 interventi ma se ne dovrebbero fare molti di più. Secondo le stime più recenti la malattia colpisce il 4,6% della popolazione oltre i 75 anni. “In Sicilia, si stima soffrano di questa forma grave più di 4.000 persone, circa 1.000 nella nostra provincia e, complessivamente, 2.000 nella parte orientale dell’isola”, spiega Tamburino. L’intervento “Tavi” si può effettuare in anestesia locale, con una semplice puntura all’inguine, introducendo la valvola montata su un catetere attraverso l’arteria femorale o, nei casi con grave patologia calcifica delle arterie femorali e dell’aorta, in anestesia generale con una piccola incisione tra le coste, entrando nel cuore con il catetere da un piccolo foro eseguito alla punta del ventricolo sinistro. “In ogni caso con un innegabile vantaggio fisico e psicologico per il paziente: minima invasività, durata dell’intervento ridotta, rapida dimissione, possibilità di veloce ritorno alle normali attività quotidiane”. dice ancora Tamburino. Se volessimo parlare di un bilancio della programmazione regionale: “La Sicilia è un’isola felice da questo punto di vista. La Regione, in assenza di un Drg nazionale, ha deliberato una propria procedura di rimborso per questo intervento, che permette a noi di effettuarlo e ai cittadini che ne hanno bisogno di essere operati”.

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