Catania

Giovedì 06 Marzo 2025

Operato a Catania un bimbo nato prematuro con una malformazione alla bocca

Un bambino nato prematuramente alla 31esima settimana di gestazione ha affrontato una difficile e complicata situazione medica che ha coinvolto una vasta equipe di medici specialisti tra Chirurgia Maxillo Facciale, Chirurgia Pediatrica, Neonatologia Utin, Otorinolaringoiatria e Anestesia e Rianimazione. È quanto si legge in una nota del Policlinico di Catania. Alla nascita, il neonato ha subito una grave insufficienza respiratoria, con difficoltà nell’intubazione a causa di una imponente massa che ostruiva il cavo orale, in toto che ha rischiato di soffocarlo. Questa condizione, rarissima, ha richiesto interventi tempestivi e la mobilitazione di diverse competenze mediche. Il piccolo paziente, trasferito d’urgenza da Enna al Policlinico «Rodolico» di Catania grazie al servizio Sten, Servizio di Trasporto Neonatale, del quale si era occupato il direttore dell’Utin del San Marco, Marco Saporito, è arrivato in condizioni disperate, inizialmente trattato con una maschera laringea. Grazie alla collaborazione tra medici otorini e medici anestesisti, sottolinea la nota, è stato possibile intubarlo con l'ausilio di un fibroscopio, poiché la massa ostruiva completamente il cavo orale. La situazione è rimasta critica per diversi giorni. Dopo una settimana, è stato necessario eseguire una tracheotomia per stabilizzare la respirazione del bambino, che è stato poi mantenuto in Neonatologia con ventilazione meccanica e nutrizione parenterale. A distanza di circa 14 giorni si è reso necessario il confezionamento di una gastrostomia chirurgica ed una plastica antireflusso, per potere nutrire il piccolo paziente senza rischio di «polmonite ab ingestis». Le prime immagini radiologiche, tra cui Tac e risonanza magnetica, non riuscivano a fornire una diagnosi definitiva. Inizialmente, i medici ipotizzavano un linfoangioma, vista la componente vascolare predominante della massa. Tuttavia, prosegue la nota del Policlinico, nonostante le terapie per il linfoangioma, la massa continuava a crescere. La svolta è arrivata con il risultato della biopsia che ha rivelato la presenza di un teratoma, tumore embrionario, uno dei pochi casi al mondo di questa grandezza e su un bambino di così piccole dimensioni. A questo punto, l’equipe multidisciplinare, con la direttrice dell’Utin, Pasqua Betta, il direttore della Chirurgia Maxillo-facciale, Alberto Bianchi con al fianco il chirurgo Salvatore Battaglia, il direttore dell’Uoc di Chirurgia Pediatrica, Vincenzo Di Benedetto e la collaborazione della collega Maria Grazia Scuderi, il direttore di Otorinolaringoiatria, Ignazio La Mantia, insieme ai colleghi Roberto Lavina, Salvatore Cocuzza e Antonio Bonanno, e, con il supporto di Rita Scalisi dell’Uoc di Anestesia e Rianimazione I, ha deciso di intervenire chirurgicamente per rimuovere la massa, riducendola in volume prima dell’intervento. La competenza e la professionalità dell’équipe medica, unita alla possibilità di disporre di un centro multidisciplinare così ben attrezzato, ha evitato al piccolo paziente il trasferimento verso altre strutture, garantendo una pronta assistenza e minimizzando i rischi derivanti da stress e trasferimenti. L'intervento eseguito nello specifico dai chirurghi maxillo facciali, sottolinea la nota, ha portato alla scoperta che la massa era originata dalle tonsille di destra e, durante l'operazione, è emersa anche una malformazione del palato, una palatoschisi vale a dire un’apertura nel palato per la quale è previsto un ulteriore intervento a fine anno con gli stessi chirurghi. Nei giorni successivi all’operazione, una volta che il bimbo è stato stabilizzato, sono iniziati i trattamenti di logopedia, fisioterapia e test di deglutizione, tutti assicurati dalle competenze professionali interne al presidio. Il piccolo paziente ha reagito bene alle cure amorevoli del personale dell’Utin tanto da essere cresciuto in maniera soddisfacente nel corso degli ultimi due mesi, situazione che ha portato alla riconsegna del piccolo ai genitori, felici per i progressi compiuti dal loro bambino. Il caso, conclude la nota, testimonia la straordinaria collaborazione e l’efficienza del sistema sanitario locale, che ha saputo rispondere tempestivamente e con grande professionalità a una situazione di emergenza, salvaguardando la vita del bambino e garantendo la migliore assistenza possibile.

leggi l'articolo completo