
Un nuovo, importante traguardo nella chirurgia senologica è stato raggiunto al Policlinico di Catania, con il primo intervento in Sicilia di “mastectomia endoscopica skin-nipple-sparing single-port video-assistita con ricostruzione immediata mediante protesi”.
L’operazione, che rappresenta un’eccellenza nel panorama della chirurgia oncologica mini-invasiva, è stata realizzata con successo all’interno della “Breast Unit” dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Policlinico “G. Rodolico - San Marco”, diretta da Marco Furci dai chirurghi senologi, con il contributo di anestesisti e personale infermieristico e ausiliario.
Fondamentale è stata la presa in carico della paziente da parte del gruppo oncologico multidisciplinare –formato da radiologi, radioterapisti oncologi, anatomo-patologi, medici nucleari, genetisti, lo psico-oncologo, il fisiatra e il fisioterapista- e il suo inserimento nel Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PDTA) che ha guidato ogni decisione fino al raggiungimento di questo traguardo straordinario.
La paziente, una donna di mezza età, affetta da tumore multicentrico alla mammella con linfonodi ascellari negativi, ha avuto un decorso post operatorio eccellente tanto da essere stata dimessa a distanza di appena 48 ore dalla procedura eseguita in anestesia generale.
Entrando nel dettaglio, l’innovativa tecnica consente l’asportazione completa della ghiandola mammaria sede del tumore, preservando la pelle e il complesso areola-capezzolo, attraverso una singola incisione di soli 3-4 cm nascosta lungo la linea ascellare anteriore. Il risultato è una chirurgia senza cicatrici visibili sul seno, con enormi benefici sia estetici che psicologici per la paziente.
Attraverso la piccola incisione si effettua dapprima la biopsia del linfonodo sentinella, quindi viene inserito un unico “port” endoscopico contenente una telecamera ad alta definizione e gli strumenti chirurgici necessari.
La visione ingrandita del campo operatorio consente ai chirurghi di operare con estrema precisione, garantendo il rispetto dei principi di radicalità oncologica. L’intervento si conclude con l’inserimento di una protesi mammaria, posizionata al di sopra o al di sotto del muscolo grande pettorale a seconda delle caratteristiche anatomiche di ciascuna paziente.
“L’obiettivo è coniugare sicurezza oncologica, minimo impatto estetico e miglior qualità di vita per la paziente” –spiega Marco Furci. “Il fatto che non resti alcuna cicatrice visibile sul seno contribuisce in modo significativo alla guarigione fisica e psicologica, soprattutto in un percorso delicato come quello oncologico”.
La tecnica, ad oggi eseguita in pochi centri in Italia, è indicata per pazienti con mammelle di dimensioni medio-piccole e tumori che non coinvolgano il complesso areola-capezzolo, nonché in caso di interventi preventivi in donne con mutazioni genetiche accertate.
Il successo di questo primo intervento apre la strada alla programmazione di un vero e proprio Programma di chirurgia endoscopica della mammella nella Breast Unit del Policlinico etneo.
Nelle prossime settimane sono già previsti nuovi interventi di mastectomia endoscopica single-port, che consolideranno ulteriormente il ruolo dell’Azienda come punto di riferimento per la senologia avanzata nel Sud Italia.
Caricamento commenti
Commenta la notizia