CATANIA. Aumentano i malati di mieloma, il meno noto tra i tumori del sangue, in Sicilia, dove si registrano 250 nuovi casi all’anno, mentre sono oltre 5.550 in Italia. Nell’Isola l’incidenza media è pari a 4-5 casi ogni 100mila abitanti, in linea con l’andamento nazionale. È quanto emerso da un incontro a Catania dell’Associazione italiana contro le leucemie i linfomi e il mieloma (Ail), con il patrocinio di International Myeloma Foundation, il Gruppo italiano malattie ematologiche dell’adulto in collaborazione con Bristol-Myers Squibb. Sono numeri, però destinati a crescere per via dell’evoluzione demografica, dal momento che la patologia colpisce intorno ai 60 anni. «Il mieloma multiplo è causato dalla proliferazione delle plasmacellule del midollo osseo che, in condizioni normali - ha spiegato Francesco Di Raimondo, direttore della Divisione di Ematologia dell’ospedale Ferrarotto di Catania - hanno la funzione di produrre e liberare anticorpi per combattere le infezioni. La loro crescita anomala dà origine a sintomi e complicanze. La buona notizia è che oggi abbiamo a disposizione un armamentario terapeutico che ci consente di ritagliare la migliore terapia possibile sul singolo paziente, con un aumento dell’aspettativa di vita impensabile fino a qualche anno fa». «Uno degli aspetti più scoraggianti per i pazienti cui viene diagnosticato un mieloma è dover comprendere una malattia complessa, poco conosciuta e dal destino incerto» ha aggiunto Riccardo Bottino, Presidente Ail Catania. Per Stefana Impera, Dirigente Medico della UOC di Ematologia dell’Arnas Garibaldi di Catania «è fondamentale che l’individuazione e la gestione dei bisogni psicologici dei pazienti con neoplasie ematologiche vengano considerate nell’ambito di un riconosciuto diritto ad una cura globale, che necessita del contributo di diverse figure professionali come oncoematologo, psiconcologo, infermiere), adeguatamente formate».