La nuova classifica internazionale delle università QS World University Rankings, pubblicata ieri a Londra da Quacquarelli Symonds (QS), una delle più prestigiose classifiche internazionali degli atenei, registra quest’anno per la prima volta l’inclusione dell’Ateneo di Catania nella categoria «Very High Research Intensive», associata alla produttività scientifica elevata.
La «promozione» dell’Ateneo è dovuta al criterio di valutazione della qualità della ricerca che è il numero medio di citazioni per docente riportato sui database bibliometrici: ha ottenuto un valore di 44,2 a fronte alla media mondiale di 34,1, ed ha fatto registrare un incremento del 26%.
Altri indicatori che hanno fatto registrare una buona performance da parte dell’Università di Catania sono l’academic reputation, determinata da QS sulla base di interviste ad un campione di docenti di altri atenei, il rapporto docenti su studenti, la proporzione di docenti stranieri e la proporzione di studenti stranieri.
«L'Università di Catania è riuscita a scalare diverse posizioni invertendo il trend negativo degli ultimi anni - commenta il rettore Francesco Basile - sono grato a tutti i docenti per l’impegno dimostrato e ringrazio anche il prof. Angelo Mazza, mio delegato al monitoraggio della performance di Ateneo, che ha curato la raccolta e l’analisi dei dati conferiti a QS. Questo risultato rappresenta una ventata di ottimismo e ci fa guardare con fiducia al grande lavoro che ancora ci aspetta».
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