È stata presentata nel salone degli specchi del Municipio di Giarre, la 31esima “Sagra delle ciliegie e delle rose” organizzata, in collaborazione, dall'associazione culturale “Macchia”, la Fondazione “Mariano Strano” e Sicilia Vecchia Jonia, con il patrocinio del Comune di Giarre, assessorato regionale del Turismo sport e spettacolo e dell’Ars. La grande kermesse, tra arte, cultura e folklore, nella storia della Sicilia è stata seconda solo alla Sagra del mandorlo in fiore. Quest’anno riparte con entusiasmo e tanta voglia di ripresa per un indotto unico al mondo e avrà i suoi momenti più importanti a luglio e agosto.
Alberto Cardillo, segretario particolare dell’assessore regionale che ha sostituito Manlio Messina (impegnato impegnato a Taormina al Taofest), ha sottolineato: “Sostenere questa importante manifestazione è per noi motivo di orgoglio perché oggi più che mai è necessario promuovere e valorizzare dei prodotti unici come le ciliegie e le rose, che nella frazione di Macchia di Giarre hanno fatto storia. Si tratta di una peculiarità riconosciuta e conclamata in quanto possiede un grande bagaglio di storia e tradizione oltre che di produzione unica e peculiare”.
Il sindaco Leo Cantarella, particolarmente legato alla sagra perché ideata nei primi anni 50 dal cavaliere Mario Strano e dal padre, sindaco dell’epoca Nello Cantarella, ha sottolineato come “nella zona di interesse la coltivazione della Ciliegia dell’Etna Dop ha una tradizione secolare basata sugli sforzi continui dei contadini del posto di trasformare i terreni vulcanici chiamati sciare, (termine dialettale di derivazione araba che significa terra bruciata) in terreni fertili. I maggiori sforzi sono stati profusi nella creazione di impianti irrigui localizzati che consentissero irrigazioni di soccorso e fertirrigazioni durante la lunga stagione vegetativa in periodo asciutto. La produzione di questo frutto è così da tempo al centro di un importante indotto economico fatto di mestieri e tradizioni, come dimostrano anche le sagre e gli eventi a esso dedicati. In particolare, la Sagra delle ciliegie e delle rose che, addirittura dal 1950, si tiene l’ultimo fine settimana di giugno o nel primo week end di luglio, si basa su un’antica festa popolare che avveniva in occasione della raccolta delle ciliegie coltivate proprio nella zona di Fondo Macchia”.
Con i loro interventi, il presidente del Consiglio comunale, Giovanni Barbagallo e l’assessore Giuseppe Cavallaro hanno sottolineato come la Ciliegia dell’Etna Dop, designa il frutto allo stato fresco ottenuto dalla varietà di ciliegio Mastrantonio, che si produce in modo particolarmente significativo nel territorio dell’Etna.
La zona di produzione della ciliegia dell’Etna Dop, infatti, comprende la quasi totalità dei comuni pedemontani dell'Etna della provincia di Catania, nella regione Sicilia.
Si distingue per i lunghi tempi di maturazione, molto più ampi rispetto ad altre varietà, a causa del progressivo innalzamento, rispetto al livello del mare, dei terreni di coltivazione della zona del vulcano Etna.
Egidio Fichera, promotore e organizzatore della sagra, ha presentato il programma, che si articolerà in tre serate, presentate da Maurizio Caruso. Si partirà venerdì 1 luglio alle ore 18.30 in piazza San Vito a Macchia, con la presenza di circa 30 aziende che presenteranno i loro prodotti in altrettanti stand di ciliegie, rose, gastronomia e artigianato locale. Alle 20.30 si terrà il concorso nazionale di bellezza “La Venere dell’Etna, con diversi momenti di danza. Sabato 2 il grande concerto del cantastorie Luigi Di Pino. Momento clou domenica 3 con la tradizionale sfilata dei Gruppi folk provenienti da Palermo, Catania, Messina e Siracusa. Alle 20 la cerimonia di consegna dei premi “Ciliegia e rosa dell’Etna 2022” e Memorial “Mariano Strano”, cui seguiranno le esibizioni dei gruppi Folk. Particolare menzione merita l’Istituto superiore per l’Agricoltura e l’Ambiente “Mazzei” di Macchia che sarà presente con un proprio stand.
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