Anche a Catania marcia della pace promossa dall’arcidiocesi in collaborazione con diverse realtà associative e movimenti del territorio. Ieri (5 gennaio) l’arcivescovo Luigi Renna e l’imam della Moschea della Misericordia, Kheit Abdelhafid, hanno guidato l’appuntamento. L’evento è ispirato dal Messaggio di Sua Santità Francesco per la LVII Giornata Mondiale della Pace «Intelligenza artificiale e pace», recando, come sottotitolo, un riferimento preciso: «Per la pace non basta l’intelligenza artificiale! Occorre umanità e responsabilità». Si inserisce nel più ampio contesto nazionale di iniziative finalizzate a sensibilizzare e mobilitare il mondo cattolico e i cittadini, affinché siano autentici architetti e artigiani di pace e di fraternità. Un concetto ripreso anche dal vescovo nel suo messaggio di fine anno alla comunità catanese: «Buon Anno con quei sentimenti di pace che nascono solo quando abbiamo imparato dal Figlio di Dio l’umiltà e la sua mitezza di Agnello. E a voi che abitate i presepi del nostro tempo: vi auguro di trovare la forza e incontrare la nostra fraternità di credenti per ritornare a sorridere ogni giorno». La marcia ha preso il via dalla chiesa di Sant’Agata al Borgo e si è snodata per via Etnea fino a piazza Duomo. «Abbiamo voluto fare questa marcia – ha detto l’arcivescovo Renna - perché vogliamo conservare nei nostri cuori la speranza, farla germogliare, pensarla. Vogliamo educarci alla speranza della pace, anche quando un pensiero diverso sembra dirci che essa è impossibile». La manifestazione si è svolta nell’assoluto silenzio, con due momenti di raccoglimento scanditi dalle acclamazioni per sottolineare dei messaggi di pace e cartelloni che riportano i nomi dei Paesi in guerra. «Sentiamo il bisogno di camminare insieme verso la pace», ha detto l’imam della Moschea della Misericordia, Kheit Abdelhafid, che ha aggiunto: «Non siamo potenti, ma abbiamo la forza delle nostre preghiere. Stiamo cercando di fare la nostra parte, interessandoci dell’altro, di chi ha bisogno perché l’indifferenza è nemica della pace mentre il nostro tesoro più grande è la fratellanza umana». Alla marcia hanno partecipato le aggregazioni ecclesiali della Diocesi, la Caritas, le rappresentanze delle parrocchie, esponenti della Moschea della Misericordia di Catania molti studenti con i loro professori e tanti laici desiderosi di testimoniare il desiderio di pace presente nel cuore di ogni uomo. La marcia si è conclusa nella cattedrale di Catania con la preghiera, per chiedere a Dio non la vittoria di un esercito sull’altro, ma la conversione del cuore degli uomini quando esso è abitato da odio e violenza, da pensieri che edificano muri e fanno scoppiare conflitti. «Noi preghiamo – ha detto monsignor Renna - perché il Signore converta i cuori alla pace e l’uomo, a qualunque religione appartenga, elevi a Dio preghiere di pace». Durante gli interventi è stato toccato anche il tema del rapporto tra intelligenza artificiale e pace, per cui Papa Francesco chiede «uno sviluppo etico degli algoritmi - l’algor-etica -, in cui siano i valori a orientare i percorsi delle nuove tecnologie». «C’è bisogno – ha detto monsignor Renna – di valori fondamentali che guidino la ricerca e che ispirino scelte responsabili, che solo un’intelligenza guidata dalla coscienza può percepire e far sì che siano posti in atto responsabilmente. Sono i valori dell’inclusione, della trasparenza, della sicurezza, dell’equità, della riservatezza, dell’affidabilità».