Il Castagno dei cento cavalli entra a far parte del Reis, il registro che raccoglie le eredità immateriali della Sicilia. Lo ha deciso la commissione di valutazione istituita dall’assessore regionale dei Beni culturali, Francesco Scarpinato, in virtù della sua storia millenaria della curiosa leggenda e dell’unicità di questo patriarca arboreo. In ordine di tempo si tratta dell’ultimo prestigioso riconoscimento ottenuto dal monumentale vegetale, grazie stavolta all’impegno del sindaco Alfio La Spina, del vicesindaco Renato Finocchiaro e dall’intera giunta, che manifestano la massima soddisfazione: «Potrà migliorare la promozione turistica e la risonanza del nostro albero». Il Castagno dei cento cavalli è un albero di castagno plurimillenario ubicato alle pendici orientali dell'Etna, nel territorio comunale di Sant'Alfio, città metropolitana di Catania, nel cui stemma civico è raffigurato. Il castagno, considerato come il più famoso e grande d'Italia (oltreché il più grande e antico d'Europa e uno dei più antichi al mondo) e oggetto di uno dei più antichi atti di tutela naturalistica in Italia, è stato studiato da diversi botanici e visitato da molti personaggi illustri in epoche passate. La sua storia si fonde con la leggenda di una misteriosa regina e di cento cavalieri con i loro destrieri, che, si narra, vi trovarono riparo da un temporale. Nel 1982 il corpo forestale dello Stato lo ha inserito nel patrimonio italiano dei monumenti verdi, forte di 22.000 alberi di notevole interesse, ed evidenziato tra i soli 150 di eccezionale valore storico o monumentale. Nel 2021 è stato eletto « albero italiano dell'anno 2021». Uno studio del Crea ha ricalcolato l'età: ha 2.200 anni. Tra il 28 settembre e il primo ottobre 2006 si svolse a Sant'Alfio il convegno internazionale: "L'Unesco e la tutela dei beni ambientali per uno sviluppo sostenibile: il Castagno dei cento cavalli" che si concluse con la dichiarazione dell'albero come monumento messaggero di pace.