Una gazza ladra e fiori spontanei tipici del nostro territorio sono raffigurati nel murales realizzato dallo street artist Emanuele Poki a Librino, suo quartiere di origine, sulla facciata dell’istituto comprensivo Rita Atria, sede di importanti progetti di contrasto alla povertà educativa e all’illegalità. Il murales rientra nel progetto artistico e di educazione ambientale Systema Naturae, pensato per valorizzare l’arte come strumento di divulgazione e rappresenta gli habitat naturali specifici del luogo, parla di biodiversità ed ecosistemi. L’inaugurazione rientra nella Giornata di condivisione, un momento di sintesi di un percorso che le tante associazioni attive sul territorio compiono con l’obiettivo comune di contribuire a migliorare le condizioni del quartiere e dei suoi cittadini. Questo evento è stato, infatti, realizzato congiuntamente nell’ambito di due progetti «Giovani&Genitori al Centro», nato per contrastare la povertà educativa, gestito e coordinato dal Cope (Cooperazione Paesi emergenti), e «Scuole Aperte e partecipate in rete» entrambi selezionati da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. La giornata è inoltre stata promossa in partenariato con l’istituto comprensivo Rita Atria e il Movi (Movimento di volontariato italiano), capofila del progetto che ha avviato il Polo delle Arti di cui è referente territoriale l’associazione Musicale Etnea, e che prevede un patto territoriale tra scuole, associazioni culturali, Ong, comunità di migranti, Università, realtà produttive e partner internazionali. Tante le attività che si sono susseguite nel corso della giornata: il concerti dei Jacaranda, la presenza di ASD Appia Rugby Brindisi e i Briganti di Librino, la mostra artigianale realizzata dalle mamme di Librino che negli scorsi mesi hanno partecipato ai laboratori di cartapesta e sartoria sociale, i giochi dello Straludobus e il Grande Gioco di Librino di Talità Kum, le esibizioni di Afrodanzando e dell’associazione Hdue0, i live di ginnastica ritmica dei ragazzi e delle ragazze dell’Oratorio Giovanni Paolo II, il rap game e l’Ensemble di fiati dell’associazione Musica Insieme a Librino e con il concerto di Alfina Fresta, tetraplegica e ipovedente, e incredibile talento lirico. La cantante ha indossato un abito realizzato dalla stilista bosniaca Naida Begeta che dirige la sartoria sociale Made in Librino. «Una festa che arriva dopo cinque anni di lavoro a Librino - afferma Biagio Guerrera, presidente Ame e coordinatore del Polo delle Arti-. Un momento di arrivo e insieme di rilancio per un percorso che si è avviato simbolicamente nel gennaio 2020. La giornata ha visto anche l’incontro tra le esibizioni degli allievi dell’Istituto e quelle dei giovani progetti musicali dell’Orchestra Jacarànda e di Rap Game». Il Cope sottolinea l’obiettivo alla base delle sue attività nel quartiere di Librino: «In generale, il progetto Giovani e Genitori al centro si propone di contrastare l’illegalità e prevenire la dispersione scolastica - spiega la referente Carmela D’Agostino-. Abbiamo coordinato e continueremo a farlo attività per formare alcune famiglie perché possano svolgere un ruolo di sentinella sul territorio, agganciando e stimolando la partecipazione di ulteriori famiglie. Una giornata di questo tipo ci dà la possibilità di incontrare tante realtà: un esempio su tutti le squadre di rugby di Librino e Brindisi che svolgono un importante ruolo sociale sul territorio». Iniziative importanti come sottolinea la dirigente scolastica dell’istituto Rita Atria, Concetta Tumminia, che afferma: «Questa meravigliosa giornata è il frutto di progettualità che si integrano al fine di promuovere la partecipazione attiva dei genitori e il coinvolgimento del territorio nella vita scolastica. Scuole aperte e partecipate, di cui è capofila il Movi, costituisce una grande opportunità per le nostre famiglie che pian piano stanno scoprendo il piacere di abitare la scuola in modo attivo e partecipativo usufruendo degli spazi scolastici per incontrarsi e creare relazioni. Giovani e Genitori al centro, di cui è capofila il Cope, si inserisce in questa visione accompagnando il processo di creazione di un patto di comunità del quartiere, indispensabile per la lotta alla dispersione scolastica e alla povertà educative».