Catania

Giovedì 06 Marzo 2025

Bruno Pizzul, il telecronista partito dai campi: ha indossato la maglia del Catania

Bruno Pizzul durante la carriera da calciatore, qui con la maglia del Catania nel 1958
Bruno Pizzul alla consegna del premio giornalistico “Azzurro IP“
Bruno Pizzul nel film L’arbitro (1974)
Il giornalista Bruno Pizzul
Bruno Pizzul durante la trasmissione televisiva ’’Quelli che.. il calcio’’
Bruno Pizzul dà il via ufficiale al terzo campionato mondiale di pesto
Il giornalista sportivo Bruno Pizzul assieme alle matricole dell’università di Siena
Bruno Pizzul, Simona Ventura e Massimo Caputi durante la trasmissione televisiva ’’Quelli che... il calcio’’
Il rettore dell’ateneo di Gorizia Alberto Felice De Toni consegna la laurea honoris causa a Bruno Pizzul nel 2015
Bruno Pizzul premiato al museo Santa Maria alla Scala, da Carla Franchi
Bruno Pizzul e l’attore Giuseppe Battiston
Bruno Pizzul fotografato accanto a Brunella Venica

È partito dai campi di calcio, ha indossato la maglia del Catania. Ha fatto emozionare gli italiani descrivendo anche le gesta di Totò Schillaci, durante quella indimenticabile edizione dei Mondiali. Il legame tra la Sicilia e Bruno Pizzul è forte. E oggi viene ricordato. Nel giorno in cui l'icona del giornalismo sportivo italiano è morto all’età di 86 anni, sono migliaia gli aneddoti che lo ricordano e lo celebrano. Nato a Udine l’8 marzo 1938, avrebbe compiuto 87 anni tra pochi giorni. Storica voce della Nazionale, ha raccontato le partite degli Azzurri per 16 anni, dal 1986 al 2002, accompagnando gli italiani in cinque Mondiali e quattro Europei. Indimenticabile il suo commento ai gol di Roberto Baggio ai Mondiali del ’94, così come la sua narrazione della tragedia dello stadio Heysel nel 1985, durante la finale di Coppa dei Campioni tra Juventus e Liverpool. Oltre alla carriera da telecronista, Pizzul era stato anche calciatore. Alto e strutturato fisicamente, era un centromediano che, pur non essendo considerato un talento cristallino, si fece valere nei duelli aerei. Dopo gli esordi con la Cormonese e la Pro Gorizia, nel 1958 venne ingaggiato dal Catania, indossando la maglia rossazzurra prima di proseguire la carriera con l’Ischia, l’Udinese e la Sassari Torres. Entrato in Rai nel 1969 grazie a un concorso, divenne presto il telecronista per eccellenza del calcio italiano. Dopo il ritiro dalle telecronache nel 2002, continuò a collaborare con la Rai conducendo programmi storici come Domenica Sprint e La Domenica Sportiva, oltre a curare rubriche per diverse testate giornalistiche. Negli ultimi anni era tornato a vivere in Friuli, dove ha mantenuto vivo il suo legame con il giornalismo sportivo fino agli ultimi giorni. Con la sua scomparsa, il calcio italiano perde una delle sue voci più amate e inconfondibili.

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