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La Under 17 del Riposto esclusa dal campionato dopo le botte all’arbitro

Sanzioni pesantissime per sette calciatori, squalificati fino al 5 aprile 2030 con preclusione da qualsiasi attività FIGC. Altri tre atleti fermati fino al 2028 e al 2030

Alla fine è arrivata la stangata: dieci calciatori sospesi per cinque anni e la Rsc Riposto esclusa dal campionato allievi/under 17 fino al termine della stagione 2025-2026. Il giudice sportivo della Lega nazionale dilettanti ha usato il pugno duro per quella che ha definito «una violenza inaudita», infliggendo una punizione esemplare per il pestaggio del giovane arbitro Diego Alfonzetti dello scorso 5 aprile da parte di giocatori e tesserati del piccolo club catanese.

Le immagini dell’aggressione con la bandierina nei confronti del 19enne fischietto siciliano hanno fatto il giro del web, scatenando una indignazione generale e tanta solidarietà. La reazione è arrivata L’Associazione Italiana Arbitri nei giorni scorsi ha oscurato il proprio sito web per accendere i riflettori sulla vicenda. I giocatori della Lazio, in Norvegia per l’andata dei quarti di finale di Europa League, hanno inviato via social un messaggio ad Alfonzetti: «Ciao Diego, siamo tutti qui in ritiro: noi giocatori, lo staff e tutta la società siamo al tuo fianco!».

Oggi la decisione del Giudice sportivo. Squadra esclusa dal campionato Allievi/under 17 per la stagione 2025-2026, otto calciatori «esclusi da qualsiasi rango o categoria fino al 5 aprile del 2030», altri due squalificati per lo stesso periodo e un altro per tre anni, fino al 4 aprile 2028. La punizione è esemplare, in quanto l’aggressione di Alfonzetti è divenuta simboli di tante altre: in questi anni gli episodi si sono moltiplicati nelle serie minori e in categorie giovanili e hanno visto coinvolti calciatori, altri tesserati, allenatori e tifosi.

La ricostruzione del giudice sportivo è durissima: «Subito dopo il triplice fischio si avvicinavano all’arbitro, con fare minaccioso, diversi tesserati della Rsc Riposto rivolgendogli frasi minacciose». L’arbitro avrebbe tentato di sottrarsi all’aggressione, ma non ci sarebbe riuscito perché «colpito da un calcio sferrato con forza che lo faceva cadere».

Il direttore di gara «notava che i cancelli che collegano la tribuna al terreno di gioco erano stati deliberatamente aperti per permettere l’ingresso dei sostenitori della Rsc Riposto che intendevano aggredirlo». Il giudice sportivo ricostruisce poi la violenza dell’aggressione con i giocatori che lo hanno colpito con calci e pugni mentre era a terra e uno di loro gli urlava contro «devi morire» e un altro lo apostrofava con «te la sei cercata». Insulti e minacce sono continuati anche quando il giovane direttore di gara è entrato negli spogliatoi e quando li ha lasciati, grazie alla scorta dei carabinieri, alla guida della propria auto che è stata danneggiata.

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