Catania

Domenica 28 Aprile 2024

A Calatabiano la 249esima edizione della "calata di San Filippo"

A Calatabiano si è svolta senza intoppi e incidenti la tradizionale “calata di San Filippo“, giunta alla 249esima edizione, che ha aperto la settimana di festeggiamenti in onore del Santo. La manifestazione religiosa si svolge dal 1766 cioè da quando i calatabianesi abbandonarono il vecchio sito di di Contrada Marzacchino, dove fino ad allora lo avevano festeggiato, scegliendo di custodirne il simulacro nella chiesa del SS Crocifisso sul Monte Castello e di portarlo giù in paese di anno in anno per le celebrazioni. Un fiume colorato di oltre trenta robusti fedeli devoti, con in testa il sindaco Giuseppe Intelisano, ha affrontato l’impervio dirupo di corsa e con in spalla la vara dorata con un’impresa che mette a dura prova i muscoli di gambe e braccia e tiene con il fiato sospeso per qualche minuto le migliaia di persone che vi assistono.San Filippo Siriaco nacque in Siria nel 40 d.C., in piena dominazione romana. Sin dall’infanzia fu educato ai principi del Cristianesimo che già si stava propagando in quelle terre, testimoni della vita di Gesù. A sette anni fu affidato al capo spirituale della comunità cristiana. A vent’anni fu consacrato diacono con il compito di evangelizzare vari centri dell’Asia minore. Giunse infine a Roma dove incontrò S. Pietro che lo consacrò sacerdote e gli dette la facoltà di comprendere tutte le lingue e i dialetti conosciuti nonché la facoltà di liberare gli ossessi dal demonio. Fu inviato ad evangelizzare la Sicilia insieme ad altri sacerdoti. S. Filippo sbarcò in un villaggio di pescatori vicino Messina e scendendo verso sud si fermò in vari paesi della costa ionica finché arrivò a Calatabiano che a quei tempi si chiamava Bidium o Fenice dove liberò molti indemoniati e convertì il paese al cristianesimo. La sua fama di guaritore e di esorcista accrebbe la sua popolarità. Una celebre leggenda narra che un giorno fu sfidato da Satana a provare la potenza di Dio. Il demonio legò il santo con delle pesanti catene, ma egli si liberò facilmente; in seguito legò Satana con un filo della sua barba e lo inseguì fino all’inferno, da dove uscì ricoperto di fuliggine, per questo motivo viene raffigurato col volto tutto nero. (a cura di Alessandro Famà)
 
 
 
 
 
 
 
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