Catania

Mercoledì 01 Maggio 2024

Costa jonica etnea, mare sporco: la rabbia dei bagnanti

Acque melmose e maleodoranti, ma nessun provvedimento ufficiale riguardante il divieto di balneazione in uno dei tratti di costa ionica più frequentati. Nel tratto di costa di compreso tra Calatabiano e Riposto, passando per Marina di cottone di Fiumefreddo di Sicilia e Fondachello di Mascali, per svariati chilometri di costa, le acque sono inquinatissime, con evidente presenza di batteri estremamente pericolosi per l’uomo. La stagione balneare per gli operatori turistici e per i gestori degli stabilimenti balneari “fortemente compromessa, anzi disastrosa”. Un danno enorme al territorio e all’ambiente, con gravi ripercussioni sull’economia, considerata la valenza turistica dell’area, nonostante le segnalazioni effettuate dai Comune e dagli operatori sin dal mese di maggio. Nei Comuni di Calatabiano, Fiumefreddo, Mascali e Riposto, in provincia di Catania, territorio da sempre densamente frequentato e, da tempo, meta privilegiata degli amanti della tintarella, c’è lo sgomento da parte delle migliaia di bagnanti. “Non è possibile venire in Sicilia in vacanza a godersi il mare – spiegano alcuni turisti tedeschi che frequentano uno dei più antichi lidi di Fondachello, il Monsone” - e trovare una simile situazione. Le nostre ferie, ormai, sono rovinate”. Stefania Sberna, giornalista catanese in ferie nello stesso lido: “E’ una situazione veramente paradossale, tutti sanno e nessuno si muove per evitare questo scempio. C’è di mezzo la salute pubblica. E’ scandaloso!”. La responsabilità sembrerebbe essere del Consorzio fra i comuni di Latojanni Taormina e Giardini Naxos e di chi ha l’appalto della manutenzione dell’impianto fognario, che però sembrerebbe costante, ma riguardo ai tempi per l’intervento, ancora non vi è certezza. La Legambiente, in seguito al monitoraggio di spiagge ed acque delle principali località di balneazione italiane, realizzato con l’iniziativa annuale Goletta Verde, secondo paramenti che comprendono la presenza disciolta in acqua di enterococchi intestinali, già da almeno tre anni lancia un allarme costante. Mare non praticabile, dunque e per consolazione assalto alle docce degli stabilimenti balneari. Servizio a cura diMario Pafumi.
 
 
 
 
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