CATANIA. In queste foto, l'arrivo a Catania dei sopravvissuti al naufragio nel Mediterraneo. Mare nostrum "non era la bacchetta magica" e "non ci sono elementi per dire che non ci sarebbe stato il disastro" se il dispositivo fosse ancora attivo, ma certamente consentiva "interventi più rapidi ed efficaci per soccorsi e indagini". 'Boccia' Triton il procuratore di Catania, Giovanni Salvi, titolare dell'inchiesta sul naufragio avvenuto al largo della Libia in cui sono morte tra le 700 e le 900 persone, con 27 sopravvissuti partiti da Malta per il capoluogo etneo, dove, ricoverato in ospedale, si trova già il 28mo migrante che si è salvato. E tra i superstiti, tutti uomini, anche due scafisti del viaggio della morte: il comandante, un tunisino, e un suo assistente, un siriano.