Catania

Venerdì 22 Novembre 2024

Blitz contro cosca catanese: ecco chi sono i 12 arrestati - Foto

Alessandro Siligato
Alfio Di Grazia
Alfio Patanè
Francesco Pace
Giuseppe Calandrino
Leonardo Fresta
Luca Zappalà
Paolo Patanè
Pietro Olivieri
Salvatore Brunetto
Vito Fazio
Marco Miraglia - arresti domiciliari

CATANIA. I carabinieri del nucleo investigativo di Catania hanno eseguito un'ordinanza cautelare nei confronti di 12 indagati accusati di fare parte del gruppo Brunetto, guidato da Pietro Carmelo Olivieri, che opera tra Castiglione di Sicilia, Giarre e Fiumefreddo di Sicilia e collegato secondo le indagini al clan mafioso Ercolano-Santapaola. I reati ipotizzati, a vario titolo, dalla Dda della Procura etnea sono associazione mafiosa, spaccio di droga, detenzione di armi e rapina. L'operazione è stata denominata 'Kallipolis'. Cinque provvedimenti restrittivi sono stati notificati ad altrettanti detenuti. Gli arrestati sono Alfio Di Grazia, di 43 anni, Vito Fazio, di 69, Leonardo Fresta, di 34; Alessandro Siligato, di 37; Francesco Pace, di 44; Paolo Patanè, di 30. Agli arresti domiciliari è stato sottoposto Marco Miraglia, classe 1994, di Giarre. In carcere l'ordinanza di custodia cautelare è stata notificata a Salvatore Brunetto, di 48 anni, detenuto nel carcere di Terni; Giuseppe Calandrino, di 42, ad Agrigento; Pietro Carmelo Olivieri, di 49, a Lanciano (Chieti), Alfio Patenè, di 38, a Frosinone, ed a Luca Daniele Zappalà, di 41, a Catania. Le indagini hanno fatto luce sulle dinamiche interne al gruppo tra il giugno del 2013 e il novembre del 2014, con la guida affidata a Oliveri dopo la morte del capo storico, Paolo Brunetto, e per la contemporanea detenzione domiciliare del fratello del boss, Salvatore Brunetto. Gli accertamenti dei carabinieri, sottolinea in una nota la Procura di Catania, hanno fatto emergere la commissione di rapine, furti di veicoli e lo spaccio di cocaina e marijuana, oltre a un controllo degli esercizi commerciali della zona di 'competenza' con l'imposizione a ristoranti e locali da ballo con l'imposizione di impiegare affiliati come 'buttafuori' o 'addetti alla sicurezza'.

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