Catania

Venerdì 22 Novembre 2024

Droga nel Catanese: 10 condanne definitive - Nomi e foto

Agatino Sangrigoli
Antonino Zammataro
Biagio Trovato
Gaetano Zignale
Giuseppe La Manna
Marco Ravità
Nicolò Giarrizzo
Nino Longo
Prospero Bua
Salvatore Fiorenza

CATANIA. Dieci persone coinvolte nell'operazione 'Binario Morto' del 29 aprile del 2014 condotta dalla Polizia di Stato nei confronti di due gruppi che si contendevano il mercato dello spaccio di cocaina ed eroina ad Adrano (Catania) sono state arrestate dopo un pronunciamento della Cassazione che ha confermato per loro la sentenza di condanna emessa dalla Corte d'Appello di Catania il 29 giugno dello scorso anno. In quella occasione furono arrestate 27 persone ritenute responsabili, a vario titolo, dei reati di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione ai fini di spaccio e spaccio di sostanze stupefacenti, e di reati in materia di armi. Ad eseguire l'ordine di esecuzione per la carcerazione, emessi dalla Procura generale della Repubblica etnea per i reati di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione e spaccio delle medesime, sono stati gli agenti del Commissariato della Polizia di Stato di Adrano e della squadra mobile di Catania. Sono finite così in carcere, dai domiciliari ai quali si trovavano, Prospero Bua e Salvatore Fiorenza, rispettivamente di 25 e 36 anni, che devono espiare entrambi 7 anni e 4 mesi; Nicolò Giarrizzo, di 40, che deve espiare una condanna ad 8 anni ed 8 mesi; Giuseppe la Manna, di 26, che deve espiare espiare una pena di 8 anni; Nino Longo, di 43, che ne deve espiare una di 7 anni e 4 mesi. Sono finiti in carcere anche Marco Ravità, di 43 anni, che deve espiare una pena di 3 anni, 11 mesi 11 e 2 giorni; Agatino Sangrigoli, di 45, che dai domiciliari è stato rinchiuso in carcere per espiare una pena di 7 anni e 4 mesi; Biagio Trovato, di 27, che era anch'egli ai domiciliari, che deve espiare una pena di 10 anni; Antonino Zammataro, di 43, che era anch'egli ai domiciliari, e che deve espiare una pena di 8 anni e 4 mesi di reclusione; Gaetano Zignale, di 35, anche lui ai domiciliari, che ora deve espiare una pena di 7 anni e 4 mesi.

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