Una banda di 17 spacciatori avrebbe gestito la piazza di spaccio a Scordia. I carabinieri della compagnia di Palagonia hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per otto persone: Rocco Caruso, di 37 anni, Cetti La Porta, di 31 anni, Francesco Gattuso, di 30 anni, Federico Anzaldi, di 29 anni, Roberto Pasha di 23 anni, Salvatore Brancato, di 30 anni, Domenico Bonifacio, di 28 anni, Antonino Gembera, di 50 anni.
Mentre sono stati disposti gli arresti domiciliari per nove persone: Antonino Cosentino, Patrick Kwame Yeboah, di 29 anni, Brian Antony Fratullo, di 21 anni, Giuseppe Di Silvestro,di 45 anni, S. E., di 28 anni, T. S.,di 23 anni, F. A., di 21 anni, T. M., di 49 anni, P. S.,di 21 anni.
Secondo l’indagine portata a temine dai carabinieri gli indagati avrebbero spacciato cocaina, marijuana ed hashish a Scordia, con consolidati canali di approvvigionamento a Catania, Palagonia, Lentini.
Tra i promotori dell’attività di spaccio, pur trovandosi ai domiciliari avrebbe continuato a gestire e coordinare numerosi “pusher”, ordinando personalmente le azioni da adottare, senza risparmiare minacce, nei confronti di quelli che non si attenevano alle sue disposizioni. In una delle conversazioni intercettate così sollecitava l’interlocutore a reperire la somma di denaro dovuta per la droga: “dicci che si vendono anche alle loro madri…”.
In altra circostanza, dopo aver parlato con un giovane che avrebbe manifestato dubbi sulla somma da consegnare per la chiusura di un vecchio conto, si sarebbe fatto ripassare al telefono il cugino e con tono perentorio gli avrebbe detto: “sbattilo al muro direttamente”.
Tra in luoghi di riferimento per lo spaccio di stupefacenti a Scordia sono stati individuati la villa comunale, la piazzetta prospiciente la Chiesa di San Giuseppe, la scalinata di via Guccione, la zona vicino a liceo scientifico Ettore Maiorana, e il locale gestito da uno degli indagati chiamato il “club dei picciotti”.
Durante il periodo delle indagini sono state arrestate in circostanze diverse, cinque persone in flagranza di reato, denunciarne altre due in stato di libertà e identificare un rilevante numero di acquirenti, provenienti da diversi paesi del Calatino. Sono state anche recuperate complessivamente oltre 200 dosi di sostanze psicotrope, materiale vario per il confezionamento ed alcuni appunti manoscritti, relativi ad una vera e propria contabilità dell'attività illecita, con la puntuale annotazione delle quantità, del corrispettivo in denaro e delle "giornate di riposo".
Gli investigatori hanno appurato che l'organizzazione vendeva diverse centinaia di grammi il volume di stupefacente trattato quotidianamente dagli indagati per un valore di oltre mille euro, per uno dei pusher più attivi, nel corso delle indagini, sono stati complessivamente censiti oltre 25 mila contatti telefonici, inequivocabilmente finalizzati alla cessione al dettaglio di sostanze stupefacenti.
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