Catania

Mercoledì 01 Maggio 2024

Bronte, devastato il centro sportivo "Matteo Galati": le foto dei danneggiamenti

Devastato il centro sportivo di Bronte
I locali sono stati distrutti dai vandali
Il centro sportivo si trova nel quartiere Sciara Sant’Antonio di Bronte
La struttura, costata 890mila euro, nella primavera del 2015 è stata ultimata
I primi danneggiamenti risalgono all’estate 2016
Nella struttura sono stati distrutti gli spogliatoi
Gli stessi locali adesso presentano anche graffiti a sfondo ideologico e religioso
All’esterno invece reti distrutte e divelte
E il campo di calcetto presenta ingressi vandalizzati
 
 
 
 
 

Devastato il «Centro sportivo polivalente Matteo Galati» del quartiere Sciara Sant’Antonio di Bronte, finanziato dal Ministero dell’Interno nel 2011, con un milione e 25mila euro di fondi «Pon sicurezza», per realizzarvi: «Percorsi di legalità». Il progetto approvato nel 2010 dalla precedente amministrazione, sindaco Pino Firrarello, si prefiggeva laboratori di teatro, musica e legalità, concorsi di poesia e narrativa - per i ragazzi fra i 10 e 13 anni - e la realizzazione di una pista di pattinaggio e un campetto di calcio e tennis, con spogliatoi e centro ricreativo, in un’area di circa 10mila metri quadrati delimitata da verde. Costato, infine, 890mila euro, nella primavera del 2015 è stato ultimato, poi gli incivili di turno l’hanno trasformato in: «Laboratorio d’illegalità». Nell’estate 2016, dal quartiere arrivavano le prime segnalazioni dello stato di degrado, con l’avvertimento: «La situazione potrebbe peggiorare in assenza di controlli». Recatosi sul posto, il sindaco Graziano Calanna lanciava l’appello, a chi aveva visto, di denunciare gli autori e aggiungeva: «Situazione tragica. Affideremo la struttura ai privati». Proseguita l’«autogestione teppistica», a fine 2017 si registravano altri danni, ma il Comune a gennaio 2018 assicurava: «Due associazioni “no profit” hanno risposto per la gestione del Centro sportivo di via Selvaggi». Dopo l’affidamento, però, la gestione privata in concreto non è partita e, lo scorso anno, la concessione è stata revocata. Adesso il “restyling” può dirsi completato. Centro ricreativo e spogliatoi si presentano con: graffiti di vario genere, anche a sfondo ideologico e religioso, ma che abitanti del posto dissociano da fanatismi e imputano ai soliti bulli; porte, finestre, bagni, docce e quadri elettrici rotti. All’esterno: lampioncini divelti o mancanti; verde pubblico pattumiera; e nel campo di calcetto, che presenta ingressi e rete laterali bucati, si gioca con una sola porta, perché con l’altra i gol ormai si segnano altrove. Il capo area responsabile, il dottore Nino Minio, ha dichiarato: «Andremo a ripulire nuovamente e rimuoveremo ancora una volta tutto ciò che potrebbe costituire pericolo per l’incolumità pubblica». Vani i numerosi tentativi di sentire il sindaco Graziano Calanna, che fra le altre ha la delega allo Sport.

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