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Bronte, inaugurato il parco urbano "Don Bosco": inserito il percorso salute

Inaugurato ieri sera a Bronte il «Parco urbano don Bosco», alla presenza delle autorità cittadine e salesiane. Fino a ieri «Parco urbano di viale Cavalieri di Vittorio Veneto» (dalla circonvallazione da dove mantiene l’ingresso principale), l’area verde comunale, realizzata dall’Azienda forestale della Regione Siciliana circa dieci anni fa, è stata aperta al pubblico ristrutturata e con il nuovo accesso da corso Umberto, tramite via Milano.

A tagliare il nastro dell’ingresso dal centro storico il sindaco Graziano Calanna e la baby sindaco Noemi Costanzo, il vice Gaetano Messina, assessori e consiglieri e la segretaria provinciale della Uil, Enza Meli. Col sindaco, a scoprire la targa con l’effige di don Bosco, c’erano suor Maria Pisciotta (ispettrice delle Figlie di Maria ausiliatrice di Sicilia), don Giovanni D’Andrea (ispettore dei salesiani di Sicilia), suor Antonella Allegra (consigliera ispettoriale per la pastorale giovanile) e suor Maria Vella (direttrice del Collegio Maria di Bronte).

Grati per l’intitolazione del parco a San Giovanni Bosco (che all’ingresso della città, lato Catania, da decenni ha pure una statua), ai salesiani il sindaco ha detto: «Bronte dice grazie alle Figlie di Maria Ausiliatrice che operano a Bronte perché nel segno di Don Bosco continuano a promuovere bravi cristiani e onesti cittadini».

Oltre alla bambinopoli, installata un anno fa, da ieri il parco presenta «un percorso salute, un tavolo da ping pong» oltre a «nuovi muretti ed i viali ristrutturati» e, chiaramente, il nuovo ingresso dal centro storico.

Sull’apertura del parco il sindaco Calanna ha dichiarato: «Oggi si realizza un sogno, per cui abbiamo lavorato fin da quando abbiamo deciso di realizzare il nuovo accesso da via Milano, per collegare questo parco al centro. Volevamo regalare ai brontesi quest’area per troppi anni rimasta chiusa. Che adesso - ha concluso Calanna - possa essere fruita da bambini, sportivi, genitori con le carrozzine ed anziani. Che sia, insomma, un grande luogo di aggregazione senza età».

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