Duemila persone, di 23 gruppi provenienti da varie parti della Sicilia hanno dato vita a Giarre alla “Giornata di Spiritualità e di Fraternità” promossa dal Coordinamento Diocesano di Acireale che ha invitato tutti i Gruppi di Preghiera di San Pio di Pietrelcina dell'Isola.
Si tratta della 48esima edizione del tradizionale appuntamento regionale per i devoti di Padre Pio, coordinato dall’animatrice diocesana Nerina Melita Rapisarda, terziaria francescana e fondatrice del gruppo di Giarre 50 anni fa.
All’insegna della fraternità e della preghiera, particolarmente commovente per la presenza speciale del miracoloso guanto reliquia di San Pio, il tradizionale appuntamento regionale per i devoti del santo di Pietrelcina ha visto gremire festosamente il duomo di Sant’Isidoro Agricola sin dalla recita delle Lodi e il saluto dell’assistente spirituale diocesano, don Nino Russo, arciprete della chiesa madre di Giarre.
I pellegrini hanno dato vita alla giornata di preghiera, scandita dalle relazioni di padre Roberto Sardu, consigliere nazionale e assistente regionale dei gruppi di preghiera della Sardegna, sul tema: “Compito dei Gruppi di Preghiera: mantenere e perpetuare la spiritualità di Padre Pio” e di don Roberto Strano, direttore dell’ufficio liturgico della Diocesi di Acireale, che ha guidato l’adorazione eucaristica, sul tema: “Se viviamo per lo spirito, camminiamo per lo spirito”.
Particolarmente solenne la concelebrazione eucaristica presieduta dal vicario della Diocesi di Acireale, monsignor Giovanni Mannino, preceduta dal saluto di benvenuto alle migliaia di pellegrini da parte del sindaco di Giarre, Leo Cantarella, presente assieme all’amministrazione comunale.
Nel pomeriggio la grande manifestazione religiosa si è conclusa con la processione del simulacro della Madonna di Fatima dal Duomo a piazza Immacolata, con la benedizione, con la reliquia del santo ai piedi della grande statua bronzea di San Pio.
La testimonianza
A margine della giornata la testimonianza di Maurizio Arena e della moglie Francesca, che hanno raccontato del miracolo ottenuto da San Pio, oltre vent’anni fa. “San Pio ha salvato nostra figlia Lidia. Quando aveva due anni a seguito di un morbillo emorragico, con una febbre altissima, era ricoverata nell’ospedale San Giovanni di Dio e Sant’Isidoro di Giarre. Il primario ci disse che la situazione era disperata e che c’era ben poco da fare. Eravamo distrutti. Mi viene la pelle d’oca solo a raccontarlo. Una nostra carissima amica ci presentò la signora Nerina Melita Rapisarda che aveva una reliquia di Padre Pio, un guanto che ne copriva le stigmate. Un guanto che aveva ricevuto con la missione specifica di aiutare i malati, i casi disperati. Ci affidammo alla nostra fede e passammo il guanto nella schiena della bambina. Improvvisamente e inspiegabilmente per i medici, durante la notte accadde qualcosa e la bambina guarì. Uscì dalla malattia che aveva. Successivamente la piccola ci raccontò di un sogno che aveva fatto vedendo un’immagine di Padre Pio. Ci disse: ‘Io lo riconosco. È stato lui che mi ha abbracciata e che mi avrebbe aiutata a guarire’. Mia figlia adesso è una bellissima ragazza perfettamente sana. Dal miracolo siamo divenuti figli spirituali di San Pio e collaboriamo con il gruppo di Giarre per la ripresa delle Giornate di spiritualità, portando la nostra testimonianza e invitando tutti alla preghiera secondo gli insegnamenti di San Pio. Da domani incominceremo a organizzare per il prossimo anno”.
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