Nessuno festeggia San Vito, a Mascalucia. Il paese alle pendici dell’Etna è sotto shock per la morte della piccola Elena, neppure cinque anni, uccisa dalla madre, Martina Patti, rea confessa. E così i festeggiamenti in onore del santo patrono hanno lasciato il posto ad un silenzio pieno di sgomento, che pervade tutto il paese. I familiari del padre di Elena si sono chiusi nel loro dolore. Così come i genitori della ragazza, sconvolti dall’atroce delitto commesso dalla figlia. Le saracinesche dei negozi sono abbassate. A volere sospendere tutte le attività commerciali è stato il sindaco Vincenzo Magra, che parla di un paese sconvolto e diviso «tra chi accusa pesantemente la madre» e chi parla di un «alto livello di fragilità tra i giovani». Per il primo cittadino «è una vicenda che stiamo vivendo in maniera drammatica. Siamo sconcertati». Dolore e commozione anche nella scuola materna di Tremestieri Etneo frequentata da Elena. «Quello che è successo - ha detto la responsabile dell’asilo, Veronica Piazza - ha dell’inverosimile. Martina è venuta a prendere la bambina, l’abbiamo affidata alle mani più sicure con quell'abbraccio che è diventato comune a tutti e che dimostra l’amore che la piccola aveva per la madre». Un momento importante per la comunità sarà quello di stasera, quando ci sarà un momento di preghiera con il vescovo di Catania. «Siamo sconcertati - ha detto stamattina monsignor Luigi Renna - dinanzi ad un gesto inimmaginabile. La nostra pietà e la nostra vicinanza alla famiglia per la perdita di un angelo, una creatura così bella, va alla famiglia questa morte ha portato tanta separazione. Per onorare al meglio la piccola Elena non si deve continuare in un clima di vendetta e di astio, ma in questo momento fermiamoci, riflettiamo e preghiamo. Attendiamo dal Signore le risposte per un futuro più sereno e riconciliato». Un invito alla pace. Rivolto alle famiglie, certo. Ma anche alla comunità di Mascalucia.