Catania

Venerdì 22 Novembre 2024

Riposto, l'ergastolano che ha ucciso due donne faceva parte del clan Santapaola: ecco chi era Turi La Motta

Turi La Motta
Melina Marino
Santa Castorina
Benedetto La Motta
La scena del delitto sul lungomare Pantano di Riposto
Via Roma, dove è avvenuto il secondo delitto
Via Roma. dove è avvenuto il secondo delitto
 
 
La caserma dei carabinieri, dove l’uomo si è ucciso
 

Salvatore La Motta, detto Turi, era ritenuto un esponente di spicco del clan mafioso Santapaola. L'uomo che oggi si è suicidato davanti alla caserma dei carabinieri di Riposto, dopo avere ucciso due donne in paese, era stato arrestato proprio a Riposto dai carabinieri del nucleo operativo di Catania il 16 giugno del 2000. Otto giorni prima era stato condannato all’ergastolo dalla terza sezione della Corte d’assise d’appello. Era stato riconosciuto colpevole di essere uno dei componenti del gruppo di fuoco che il 4 gennaio del 1992 davanti a un bar del paese uccise Leonardo Campo, di 69 anni, ritenuto dagli investigatori uno dei capi storici della malavita di Giarre. Nel giugno del 1999 era stato tra i destinatari di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Catania, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia della Procura, nei confronti di 71 presunti appartenenti alla cosca mafiosa Santapaola che opera tra i comuni di Fiumefreddo di Sicilia e Giarre. L’operazione, denominata Cold River, fu eseguita da carabinieri della compagnia di Giarre e del reparto operativo del Comando provinciale di Catania. Turi La Motta era il fratello di Benedetto La Motta, noto come Benito o Baffo, di 65 anni, arrestato dai militari dell’Arma nel luglio del 2020 nell’ambito di un’inchiesta su un omicidio e indicato come il referente a Riposto della famiglia mafiosa Santapaola-Ercolano. Secondo la Procura distrettuale di Catania, che aveva coordinato le indagini dei carabinieri della compagnia di Giarre del Comando provinciale etneo, sarebbe stato Benedetto La Motta ad ordinare l’omicidio di Dario Chiappone, ucciso a a Riposto nell’ottobre del 2016. L’inchiesta della Dda di Catania prese ulteriore spunto dall’arresto di Antonino Marino, 78enne di Riposto, noto come il killer delle carceri, avvenuto il 20 dicembre 2019 per lo stesso assassinio dopo che le sue impronte furono trovate dal Ris di Messina sul luogo del delitto. Le due donne uccise sono Melina Marino e Santa Castorina.

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