Riprendono gli arrivi di migranti dalle coste africane, quasi mille in un solo giorno, proprio nel giorno in cui viene nominato il commissario delegato allo stato di emergenza per i migranti, Valerio Valenti, capo del Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione.
Sono sbarcati al porto di Catania 111 migranti che fanno parte dei circa 600 soccorsi stamane in acque sar maltesi a 170 miglia a sud delle coste della Sicilia dalla Guardia costiera. In 111 trasportati da nave Frontex sono già arrivati nel porto etneo dove sono attesi per le prime ore di domani altri 200 che si trovano su nave Peluso. I restanti 300 migranti sono imbarcati su nave Libeccio della Marina militare ed arriveranno stanotte anche loro in Sicilia, al porto commerciale di Augusta, dove la Prefettura ha già predisposto l’accoglienza. Il peschereccio in difficoltà con a bordo circa 600 migranti era a circa 170 miglia a sud delle coste della Sicilia Sud orientale, in acque Sar italiane, è stata soccorso dalla guardia costiera. Le operazioni sono state rese difficoltose dalle cattive condizioni meteo. È probabile che i migranti possano essere trasferiti in Sicilia, ma visto il numero elevato si ipotizza una divisione tra i porti di Augusta e Catania che si stanno già preparando per l’accoglienza.
Poche ore prima, su segnalazione dell’organizzazione senza scopo di lucro Sea Watch, una imbarcazione, con 221 persone a bordo, era stata soccorsa sempre dalla guardia costiera italiana al largo di Lampedusa. Sempre nel pomeriggio di oggi, domenica 16 aprile, Alarm Phone ha ricevuto la segnalazione di una barca di legno in pericolo. «Abbiamo allertato le autorità italiane e maltesi e non chiediamo ritardi nel salvataggio del gruppo!», scrive l’Organizzazione non governativa. A bordo ci sarebbero 30 persone. Mentre nel pomeriggio di ieri la nave Life Support di Emergency aveva concluso il soccorso di un’imbarcazione di una decina di metri su cui navigavano 55 persone: il natante si trovava in acque internazionali ed era completamente alla deriva. Le persone salvate provengono da Paesi segnati da gravi emergenze umanitarie tra cui Costa d’Avorio, Egitto, Eritrea, Etiopia, Nigeria, Palestina, Sudan, Somalia. Alla Life Support è stato assegnato il porto di Marina di Carrara che dista circa tre giorni di navigazione dal luogo in cui è avvenuto il salvataggio.
«Il porto assegnato è a circa 50 ore in più rispetto a un porto siciliano. A bordo ci sono persone che hanno subito sofferenze inaudite, violenze, torture, estorsioni. Tenerle altre ore in mare è veramente una cattiveria ingiustificata», fa notare il capomissione, Emanuele Nannini.
Foto diramate da Emergency
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