Settantacinque opere di Emilio Greco, tra chine, litografie e acqueforti, sono da oggi in esposizione nella nuova sede del museo dedicato all'illustre artista all'interno del Palazzo della Cultura di Catania. La prestigiosa istituzione museale cittadina si è spostata nei locali di via Vittorio Emanuele dalla storica sede del Palazzo Gravina Cruyllas, in piazza San Francesco, chiuso per restauri.
A inaugurare l'esposizione, il sindaco Salvo Pogliese, l'assessore alla Cultura Barbara Mirabella, il professor Lorenzo Zichichi per la casa editrice Il Cigno di Roma, che insieme con la direzione Cultura del Comune di Catania ha coordinato l'allestimento, e il giornalista e scrittore Giordano Bruno Guerri. Presenti anche il presidente della commissione consiliare Cultura Giovanni Grasso e i referenti delle altre istituzioni coinvolte. C’era il direttore del Disum Marina Paino con la curatrice del progetto scientifico Raffaella Perna dello stesso dipartimento universitario. Il progetto grafico, le didascalie e i restauri sono invece a cura del Liceo Artistico Emilio Greco, diretto da Antonio Massimino e il corso di grafica coordinato da Veronica Zappalà.
«Una nuova casa per il museo a un illustre concittadino –ha detto il sindaco Salvo Pogliese- per valorizzare il grandioso talento artistico e culturale di Emilio Greco, apprezzato in tutto il mondo. Un lavoro sinergico tra tante istituzioni con una nuova sede e nuovi allestimenti, riprendendo e rinnovando l’intuizione, nel 1995 del sindaco dell'epoca Enzo Bianco, di dedicare un museo a Emilio Greco. Contiamo di portare ancora più visitatori in questa sede e valorizzare le meravigliose opere di un maestro dell’arte che Catania ricorda ancora con grande affetto e ne mantiene viva la memoria».
L'operazione del trasferimento del museo da palazzo Cruyllas a palazzo Platamone, è dovuta all’ammodernamento del museo Bellini con ulteriore sviluppo multimediale dello spazio dedicato al Cigno e al contempo per dare una casa ancora più nuova e adeguata al museo di Emilio Greco: «È una scelta che valorizza entrambi i musei – ha spiegato l’assessore Barbara Mirabella -, Emilio Greco e le sue opere hanno una casa autonoma che sarà in grado di catalizzare nuove curiosità artistico culturale di turisti e visitatori.
Le opere in mostra, tutte datate tra il 1955 e il 1992, appartengono alla più vasta collezione del museo Emilio Greco, composta da circa centocinquanta lavori donati negli anni Novanta dall'artista, figlio illustre della città di Catania».
Ai visitatori sarà offerto uno sguardo complessivo sulla produzione incisoria, caratterizzata da grande coerenza stilistica e dalla predilezione per iconografie legate al mito, al nudo femminile, alla memoria. Di particolare rilievo la serie di acqueforti dei 25 Commiati, che sottolineano il tormentato distacco tra uomo e donna con sfumature della «vibratile fisicità», in una sorta di erotismo «brancatiano», e le opere di ispirazione classica, con evidenti citazioni relative a Catullo: Nausicaa, Euriclea, Aretusa, Medea, Saffo, Ritorno di Ulisse, Metamorfosi, Ninfa e Fauno.
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