Restaurata dai fedeli a Bronte l’edicola votiva del Santissimo Cristo, eretta secoli fa sulla lava che nel 1651 coprì l’omonima chiesa e parte del centro abitato. Con una santa messa la cappelletta è stata restituita alla devozione popolare insieme al dipinto dell’Annunziata, dei primi del ’900, e del Cristo alla colonna realizzato pochi anni fa, esposto in sostituzione di quello più antico che, invece, sarà custodito nella chiesa San Vito. Numerosi i fedeli che hanno partecipato alla messa celebrata da fra Benedetto Lipari, rettore di San Vito, e fra Roberto Scozzarella. All’inaugurazione, a rappresentare il comune l’assessore Nunzio Saitta, il quale ha riferito agli organizzatori che «il sindaco Pino Firrarello non ha potuto presenziare per pregressi impegni istituzionali». La ministra del Terz’Ordine francescano secolare, Nunziatina Toscano, ha commentato: «Un grazie di cuore a Giuseppe Furnitto, che ha ristrutturato l’esterno dell’edicola, a Nunzio Schilirò e Giuseppe Poti, che hanno pitturato le due nicchie, che custodiscono le sacre icone, e i cancelletti di ferro sistemati con tanta abilità da Nunzio Sciarotta, che ha realizzato pure la nuova croce. Grazie ancora, fra gli altri, a tutte le famiglie del vicinato e a Giuseppina Ruocco della Casa Madre Teresa, la loro collaborazione ha reso decoroso questo tradizionale luogo di culto e devozione popolare». Al termine della celebrazione, il rettore fra Benedetto Lipari ha affidato al professore Antonello Caruso l’antico dipinto del Cristo alla colonna, già da lui restaurato nel 1993 mentre frequentava l’Accademia di Belle Arti di Catania, che lo appronterà per l’esposizione nella cappella del Beato Gabriele Allegra, dentro la chiesa San Vito Martire di Bronte.